Palermo Football Conference, Clotet: «Per un allenatore è difficile lavorare con Cellino»
Intervenuto nel corso della Palermo Football Conference, l’ex allenatore del Brescia Clotet ha rilasciato le seguenti parole:
«É sempre un piacere venire in Italia, paese di calcio. Bellingham? È stato un anno speciale, prima per la pandemia e poi perché il Birmingham era in una situazione difficile perché la società aveva speso più del previsto. L’obbiettivo era la salvezza e la società voleva qualcosa di più. Puntammo così su giocatori giovani e di potenziale. Lui si vedeva avesse qualcosa in più nonostante avesse 14 anni. L’allenatore della primavera non voleva farlo giocare perché pensava non avesse l’età giusta. Fu così che lo mettemmo subito in prima squadra e dal primo giorno si è mostrato subito al livello della squadra. Cellino? L’Ho conosciuto al Leeds, in Inghilterra tutti ne parlavano. Era divertente e racconto un aneddoto. Pronunció male divano (da cauch a coach) e l’indomani, giorno della gara, non vide l’allenatore e chiese spiegazioni al direttore generale. Quest’ultimo gli disse che gli chiese di esonerarlo. Del resto è un presidente che conosce bene il calcio ma per gli allenatori è difficile lavorare con lui perché ha la sua mentalità. In Russia mi sono trovato molto bene, un Paese difficile in cui lavorare. Molto cambio a livello societario, anche le abitudini (15h di volo da Barcellona)».