L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Floriano.
Una seconda giovinezza in maglia rosanero. Ma basterà a Floriano per restare a Palermo? Un interrogativo che per ora, il numero 7 «rivitalizzato» da Baldini, non si pone nemmeno. Si gode il momento, da giocatore nuovamente utile alla causa e titolare insospettabile del 4-2-3-1 di stampo baldiniano. Il posto fisso non l’ha, ma nell’undici di partenza lo si vede quasi più ora che in tutto il resto della stagione. Su sette partite col nuovo tecnico, tre volte ha indossato la maglia da
titolare.
In tutto, dall’avvicendamento in panchina, ha giocato per 299 minuti. Nelle precedenti 20 partite, era arrivato a 458 minuti. In pratica, gli basterà mantenere questa stessa media (43 minuti a partita) per altre quattro gare e avrà doppiato la sua effettiva presenza sul terreno di gioco rispetto al girone d’andata. Lui, che nel 3-4-2-1 non riusciva a dare il meglio di sé e che nemmeno sembrava essere in pole per trovare spazio nel ruolo di trequartista esterno.
Invece è riuscito a convincere Baldini, superando in volata due come Silipo e Fella che sembravano poter essere dei punti fermi di un Palermo sulla carta più offensivo. Da un lato, il giovane da far crescere nella speranza di vederlo sbocciare definitivamente. Dall’altro, uno che la Serie C la conosce alla perfezione e che alla lotta d’alta classifica si è già abituato. In mezzo, il terzo incomodo che ha fatto saltare il banco, perché Floriano non è di certo l’ultimo arrivato, ma nei piani del Palermo non sembrava potesse più ambire ad un ruolo diverso da quello della seconda linea, nella migliore delle ipotesi. Lo dice il rendimento delle ultime gare, prima dell’arrivo di Baldini: panchina a Latina, 21 minuti col Bari, 20 a Catania, altra panchina col Monopoli, 5 e 4 minuti contro Picerno e Paganese dopo un filotto di cinque panchine di fila a seguito della sconfitta di Torre del Greco, dalla quale di fatto non aveva più trovato posto tra i titolari.