Palermo, Ficarra e Analfino raccontano la nascita dell’inno: «Non vediamo l’ora di sentirlo in Champions»
Nella serata di ieri su Rai Tre è andato in onda “Di Padre in Figlio” documentario che racconta la passione per il calcio e per la propria squadra del cuore dei tifosi più noti. Protagonisti diversi volti noti dello spettacolo, ma non solo, raccontare la passione per la squadra della propria città. Protagonisti anche Salvo Ficarra e Lello Analfino, che insieme hanno scritto l’inno del Palermo.
Ecco alcuni momenti dell’intervista:
Ficarra: «Ho fotografie di mio padre che andava con suo fratello allo stadio. Andavano con giacca e cravatta in curva. Io ero piccolino, sedevo sulle sue gambe e guardavo la partita».
Milan-Palermo 2-2 in coppa Italia: «Quella partita l’ho vista con i biglietti Mediaset ed ero in piena tribuna Mediaset circondato da tutti i dirigenti Mediaset. Primo gol del Palermo di Pastore l’entusiasmo contenuto, a un certo punto secondo gol del Palermo di Hernandez si alza uno accanto a me in mezzo alla tribuna ed esulta in faccia ai milanisti, era un dirigente Mediaset palermitano».
Lello Analfino racconta la nascita dell’inno scritto con Salvo Ficarra: «E’ stato presentato in giugno, qualche settimana prima mi chiama Salvo cantando “Rosanero, sei l’amore vero” intonato com’è intonato Ficarra, “Compare, devi scrivere una canzone su queste parole”».
Ficarra con ironia: «Sentire tutto lo stadio che intona l’inno scritto da Lello è bellissimo. Adesso non vedo l’ora di sentirlo in Champions. So che anche altre squadre lo vogliono adottare, anche la Juventus vogliono il coro “Rosa-Nero”. Voglio fare un appello, da decenni i nostri colori sono rosa e nero, perché le altre squadre vogliono copiarci i colori?».
Analfino: «Uno delle caratteristiche dei palermitani doc è l’entusiasmo, ci si entusiasma con poco. Se il Palermo cresce anche Palermo cresce».