Salvo Ficarra è uno dei primi tifosi del Palermo. L’attore palermitano, di recente impegnato nella produzione internazionale di Zorro in onda in streaming su Paramount, è una presenza fissa allo stadio “Barbera”. Per anni ha avuto l’abbonamento di tribuna centrale numero 3, subito dopo quello del presidente Dario Mirri e di suo padre. Un numero che racconta anche una passione autentica.
L’abbonamento lo ha ancora?
«Per quest’anno sì».
E in futuro?
«Io sono un tifoso atipico. Non voglio vincere la Champions. Non mi preoccupo se il Palermo è in A, in B o in C. Per me l’importante è vedere le maglie rosanero in campo».
Maglie che in questo momento la fanno soffrire.
«È una questione di punti di vista. Se ci avessero detto che avremmo lottato per salvarci, oggi probabilmente saremmo felici».
E invece?
«Invece, la società ci dice che lottiamo per stabilizzarci tra le prime dieci in Serie A, ma di A abbiamo solo le luci dello stadio accese la sera e i prezzi degli abbonamenti».
Si è fatto un’idea della situazione?
«Non voglio entrare in questioni tecniche perché non sono di mia competenza. Penso però che la società debba ammettere che in questi anni non ha allestito una rosa adatta per le posizioni che va sbandierando».
Eppure i soldi sono stati spesi.
«Evidentemente questi soldi sono stati spesi male. Se al ristorante ordino un antipasto e venti bottiglie di vino, spendo tantissimo e mangio male».
Cosa si può fare per “mangiare bene”?
«Non lo so, ma posso dire solo che ci riempiono di promesse che non vengono mantenute. Ci parlano di obiettivi prestigiosi e poi ci ritroviamo al dodicesimo posto nel campionato di Serie B. Questo crea illusioni e sconforto. La gente, giustamente, si lamenta».