L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui trascorsi in casa Palermo nel quale è capitato che un tecnico entrato in corso d’opera abbia ribaltato la situazione della di classifica della squadra.
Entrare in corso d’opera per andare in Serie B. Nella storia del Palermo, è già successo. Mai tramite i play-off, questo va detto, ma se Baldini dovesse compiere l’impresa non sarebbe il primo tecnico rosanero a centrare il ritorno tra i cadetti da subentrato. Il caso più clamoroso, riguarda proprio l’ultima promozione in B nella storia del club di viale del Fante: Ezio Sella prese in carico una squadra in caduta libera a due giornate dalla fine, con la testa più ai probabili play-off che al ribaltone per riportare Cappioli e compagni al primo posto. Invece, complice la sconfitta del Messina all’ultima giornata sul campo di Avellino, il suo Palermo riuscì ad appropriarsi nuovamente della vetta grazie al successo casalingo sull’Ascoli, che valse il ritorno in Serie B.
Da un cambio nel finale di stagione ad un avvicendamento immediato: nel 1990, il Palermo (al terzo anno di C-1 dopo il fallimento) decise di dare una scossa in panchina dopo sole quattro giornate. Via Liguori, dentro Ferrari e per i rosa la stagione si chiuse al secondo posto dietro alla Casertana, quanto bastava all’epoca per festeggiare la promozione in cadetteria. La prima, di quel «nuovo» Palermo, che ha dovuto attendere cinque anni dopo la radiazione del 1986 per rimettere piede in seconda serie. Questo, ovviamente, ben prima che si abbattesse il «ciclone» Zamparini. Col patron friulano, il cambio di allenatore in corso d’opera diventa prassi e distinguere tra effetti benefici o non diventa quasi impossibile. In alcuni casi, funziona. Baldini lo sa bene, perché è uno di quelli che finisce nel tritacarne, col re dei «mangia-allenatori»: esonerato all’inizio del girone di ritorno nella stagione 2003/04, lascia il posto a Guidolin che conduce i rosanero in Serie A, per la prima volta dopo 31 anni.
Altro subentro fortunato, un paio di anni dopo, quello di Papadopulo: una semifinale di Coppa Italia, gli ottavi di Coppa Uefa e – dopo Calciopoli – un quinto posto che vale il ritorno in Europa, ma non la conferma in panchina al tecnico toscano, sostituito pure lui da Guidolin. I due subentrati più vincenti, però, si sono visti nello scorso decennio. Il primo, nel 2010, risponde al nome di Delio Rossi, chiamato al posto di Zenga e artefice della più gloriosa epoca del calcio palermitano. Una qualificazione in Champions League sfiorata (col record di punti in Serie A) e una finale di Coppa Italia (persa con l’Inter) con due accessi consecutivi in Europa League lo hanno reso non solo uno dei tecnici più amati della piazza, ma anche uno dei più vincenti. Quando si parla di record, però, le imprese di Iachini in Serie B nella stagione 2013/14 restano tra le più splendenti nella storia del club. Subentrato a Gattuso dopo sei giornate di campionato, la cavalcata del «suo» Palermo è stata inarrestabile, conclusa con una promozione in A giunta con ben cinque turni d’anticipo.