L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di alcuni ex rosa sulla questione Coppa Italia di Serie C del Palermo
«Sono un po’ sconcertato – ammette Massimiliano Favo, capitano della squadra che vinse in finale contro il Como – ma spero che si risolva tutto. Questi cimeli sono beni della città e la società deve prodigarsi affinché restino al club. Sono convinto che il presidente Mirri, che è un tifoso, farà qualcosa per riportare la coppa a casa.
Gli avevo promesso che avrei dato al museo la mia maglia e la mia fascia da capitano di quella sera, la immaginavo in una teca con la coppa. Noi abbiamo un gruppo su Whatsapp e spesso parliamo di quell’annata, ma al di là del pezzo di metallo, è un trofeo importante perché Palermo l’ha inseguito per tanto tempo. Mi faccio carico del sentimento di quella squadra dicendo ciò, sto raccogliendo nel gruppo tutte le nostre foto con quella coppa proprio perché è una parte importante della nostra vita».
«Sono senza parole – si limita a commentare Davide Campofranco – per chi ama questi colori è una tristezza».
Gli fa eco Pietro De Sensi: «Questa notizia mi coglie di sorpresa Non so davvero che cosa dire, così si va a perdere la storia del Palermo, ma non so quale sia il motivo per cui l’attuale società non abbia acquistato i trofei. Mi sembra strano e non mi sento di giudicare nessuno,conosco il presidente ed è una persona perbene. Sono dispiaciuto».
Luca Cecconi afferma: «Mi sembra una cosa un po’ fuori luogo, rimango basito per questa cosa. Non so quali siano le motivazioni, se il valore fosse congruo o meno, ma non penso i trofei siano una cosa su cui qualcuno possa speculare. È bello che una persona abbia avuto a cuore questi cimeli, ma sono anche un po’ triste che la società non tenga a queste cose».
Salvatore Buoncammino: «La Coppa Italia di C è uno dei pochi trofei vinti dal Palermo, è stato brutto non partecipare nemmeno all’asta. Ognuno poi la pensa a modo proprio, per me è stata una scelta sbagliata. Per la finale c’era lo stadio pieno, significa che la gente ci teneva a questa coppa. Non è che costasse chissà quanto, nel museo cosa ci mettono dentro?».
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