Palermo Far West in centro, allarme albergatori. Lagalla: «L’Esercito? Il governo dice no»

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla movida a Palermo che mette in allarme anche gli albergatori.

Dopo gli spari in via La Lumia sabato notte, gli albergatori di Palermo lanciano un appello sulla sicurezza: «Non ci sentiamo al sicuro come cittadini e come imprenditori», dicono. Nel corso dell’assemblea di fine anno di Federalberghi hanno chiamato in causa il sindaco Lagalla, reo di non essersi occupato finora della questione, chiedendogli di affrontare e risolvere i problemi di Palermo. I gestori delle strutture alberghiere hanno sollecitato il primo cittadino a intervenire «quanto prima, attivamente ed in maniera risolutiva». Lagalla ha preso la parola annunciando di avere chiesto la presenza dell’Esercito, e riferito che il governo nazionale non ha accolto la sua istanza. «Bisogna chiamare l’Esercito, noi abbiamo detto che questo andava fatto – ha detto Lagalla dinanzi al pressing degli albergatori -. Però il governo ci risponde che Palermo non è la città italiana che ha più bisogno di questo provvedimento».

Lo ha fatto alla sua maniera, non attaccando direttamente il governo Meloni ben rappresentato dalla sua giunta, dicendo in sostanza agli albergatori che questa è la situazione e bisogna adattarsi. «Nelle medie nazionali, a Palermo la microdelinquenza è molto inferiore rispetto a quella di altre città metropolitane», ha aggiunto. Il consiglio dell’Ottava Circoscrizione, che ha incontrato una delegazione di residenti via La Lumia, lancia un ultimatum al Comune. «Invochiamo con improrogabile urgenza la costante presenza delle forze dell’ordine in tutti i luoghi della movida – dice il presidente dell’Ottava Circoscrizione Marcello Longo – senza distinzione tra centro storico e zone diverse della città quali via La Lumia (e limitrofe), via Emerico Amari, Borgo Vecchio, via Pasquale Calvi. È necessario, immediatamente e senza alcun indugio, presidiare il territorio e non consentire più che bande di delinquenti si affrontino impunemente, rischiando peraltro di coinvolgere incolpevoli passanti».