Fallimento. Ad oggi solo in questo modo è riassumibile la stagione del Palermo. Eppure, la terza annata targata City Group, avrebbe dovuto avere tutt’altro aspetto ma soprattutto tutt’altro andamento. 21 punti e 9º posto è ciò che recita la classifica dei rosanero alla giornata numero 18. Un bottino insignificante rispetto alle premesse, o forse promesse, di inizio stagione. È un Palermo senza carattere, senza consapevolezze ma soprattutto senza gol quello che cade, nuovamente, al Renzo Barbera davanti ad un clima di inevitabili contestazioni. Una gara fin troppo simile a tante altre già viste in passato, con costanza da almeno due stagioni, e soprattutto sempre con lo stesso pietoso finale. Un dato però bisogna iniziare a guardarlo seriamente, perché mentre i playoff distano due soli punti, anche dal basso le squadre iniziano ad avvicinarsi.

I CONTINUI CAMBI DI DIONISI: È UN SEGNALE?

I tanti infortuni e l’assenza di Diakité hanno inevitabilmente costretto Dionisi a cambiare. Ma sono necessari tutti questi cambiamenti di gara in gara? Claudio Gomes da perno fondamentale ad attuale subentrante, Baniya da certezza in difesa parte dalla panchina, idem per Verre e Insigne. Insomma, chi fa bene non ha mai continuità e anzi la certezza diventa la panchina.

Potrebbe Dionisi aver perso le redini?
Ovviamente l’intenzione è quella di cercare la soluzione adatta al momento delicato, ma togliere dal campo chi sembra far bene non si sta dimostrando davvero la soluzione più adatta. E’ arrivato il momento delle decisioni, delle prese di posizione delle scelte definitive. L’unico modo per ricostruire una situazione disastrosa è quella di dare continuità e consapevolezza ad un gruppo palesemente spaesato.

HENRY-LE DOUARON, NEANCHE L’ATTACCO A DUE FUNZIONA

Il reparto offensivo è a tutti gli effetti il caso più delicato del Palermo. Henry e Le Douaron non hanno il gol nelle corde e difficilmente la situazione cambierà. Se è vero che i rosanero faticano a consegnare palle gol ai due francesi, allo stesso tempo non si può non sottolineare come Brunori da solo abbia messo molto più in difficoltà la retroguardia giallorossa rispetto ai compagni di reparto. Se non si vuole incappare in problematiche ben più gravi a livello di classifica, bisognerà immediatamente trovare una soluzione definitiva il prima possibile. Gli unici gol che continuano ad arrivare sono quelli da palla inattiva e solo dai difensori centrali, che in alcune situazioni hanno evitato altri risultati simili ad altre disfatte.

Nel secondo tempo i rosanero hanno solo dato l’illusione di poter rendersi pericolosi. Il possesso palla nella metà campo avversaria è inutile se poi non hai la capacità di renderti concretamente pericoloso. Sembrava quasi che le discese dei rosanero fossero più dettate dall’abbassamento del baricentro del Catanzaro, piuttosto che dalla mole offensiva degli uomini di Dionisi. Come se il Catanzaro avesse preparato il match sulle ripartenze, forse immaginando l’ipotetico finale.

La paura adesso diventa un’altra. Come detto, la classifica è corta e i playout distano attualmente solo 4 punti. E come se non bastasse la prossima sfida non sarà delle più semplici, ad aspettare i rosanero ci sarà proprio l’inarrestabile capolista. In Serie B, nulla è impossibile e il Palermo ha le capacità per ripetere quanto fatto contro lo Spezia. Ma se così non dovesse essere, lo scenario rischia di diventare più complicato delle peggiori previsioni che il City Group e il duo Dionisi-De Sanctis potessero immaginare. L’obiettivo stagionale sembra essere già accantonato, dopo sole 18^ giornate. Un fallimento, con fin troppi responsabili ma con una sola vittima: i tifosi.