A pochi giorni da Parma-Palermo, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni l’ex attaccante rosanero David Di Michele. Di seguito la sua intervista sul momento del Palermo e sulle insidie in vista del match contro la capolista, in programma domenica 10 dicembre alle 16:15.
IL MOMENTO DEL PALERMO – “Sicuramente non è un momento idilliaco perché le attese erano totalmente diverse e le ultime partite sono state piuttosto negative. Da queste situazioni si esce sempre compattandosi, a partire dai giocatori, fino ai tifosi e la società. Da certi momenti ne esci solo ritrovando serenità e tranquillità che porta poi a fare risultati. Il nervosismo porta a un atteggiamento negativo. Bisogna ricordarsi che al primo posto c’è il Palermo, l’IO deve essere secondario”.
LA SITUAZIONE DI CORINI – “Ci sono sempre le discussioni, poi bisogna vedere quale è la verità assoluta. I giocatori sono scontenti, soprattutto quelli che non gioco e magari se la prendono con l’allenatore ma questo è il gioco delle parti. Io penso che un professionista deve fare sempre il proprio lavoro, a prescindere dal rapporto con l’allenatore“.
TRASFERTA A PARMA – “Sicuramente giocare contro una partita importante e blasonata può dare molto più entusiasmo. Il Parma gioca molto più a viso aperto e quindi può anche concedere spazi importanti, rispetto a una squadra che si difende con 10 giocatori dietro la palla. Queste partite danno più stimoli e vincendo possono dare una spinta in più per il proseguo della stagione perché danno la misura del valore di una squadra, soprattutto dal punto di vista mentale. Quindi giocare a Parma deve essere uno stimolo per i rosanero. Può aiutare tutto l’ambiente”.
IL MOMENTO DI BRUNORI – “Gli attaccanti hanno sempre un periodo di appannamento dove cercano il gol con tanta ansia e non arriva. Io ho visto qualche partita e noto che Matteo vuole fare gol a tutti i costi. Il problema è che quando lo cerchi con così tanta foga è molto difficile che arrivi. Anzi, spesso anche la palla più facile la sbagli. Magari quando meno se lo aspetta, lo ritroverà perché è un attaccante importante e la squadra ha bisogno di lui e dei suoi gol. Deve ritrovare fiducia in se stesso e serenità e ha bisogno anche dell’aiuto dei compagni per tornare a trascinare il Palermo. Col Parma, in una partita così importante, magari potrebbe essere l’occasione giusta”.
IL PARERE SU SOLERI – “Sicuramente meriterebbe più spazio, è un ragazzo volenteroso e si vede che quando entra ha voglia di incidere e spesso lo ha fatto. Ha giocato spesso con Brunori e lo ha fatto molto bene. Deve ancora migliorare tantissimo ma è un ragazzo interessante che può dare aiuto allo stesso Brunori e al Palermo. Corini credo che sappia come e quando utilizzarlo”.
I FISCHI DEL BARBERA – “Dipende molto da giocatore a giocatore. A me piaceva giocare anche contro i fischi dei miei tifosi perché mi caricava e mi faceva venire la voglia di tramutare quei fischi in applausi. Per farlo era fondamentale fare le cose più semplici possibili ma utili alla squadra. Bisogna avere personalità per reggerli, non a tutti può fare lo stesso effetto. Spesso i fischi possono anche schiacciare.
LE COLPE SONO SEMPRE DA DIVIDERE – “Quando le cose non vanno bene è sempre colpa di tutti. La difesa prende gol, ma vuol dire che i centrocampisti non fanno filtro, che gli attaccanti non fanno pressione. Le colpe sono sempre da dividere, dare le responsabilità a uno, due giocatori non è bello e non è giusto perché iniziano poi ad esserci conflitti. Sono dinamiche che poi vanno a rovinare il rapporto del gruppo. Sicuramente le colpe sono distribuite in percentuali diverse ma saranno sempre di tutti i componenti.”.
MERCATO – “Chi ha fatto il mercato ha scelto i giocatori da prendere in sintonia con l’allenatore, quindi Rinaudo in primis. Poi ci sta che qualcuno può rendere e qualcun altro no. Quando le cose vanno male si vede tutto nero e si cerca di trovare sempre l’ago nel pagliaio. Oggi dire che la colpa sia del mercato è riduttivo, è vero che il Palermo ha cambiato tanto, è vero gli infortuni ma fa tutto parte del calcio”.
L’IMPORTANZA DI CHI NON GIOCA – “Credo sia fondamentale mantenere tutti sulla corda e chi non gioca è fondamentale. Alla fine quelli che stanno in panchina e giocano meno sono quelli che tengono alta l’asticella per gli altri e sono quelli che alla fine tirano la carretta. Di conseguenza sono anche più importanti di quelli che giocano. Non è semplice gestire certe situazioni, io sono stato giocatore e alla fine ogni calciatore pensa al proprio io. Di conseguenza questo porta a non rendere. Bisogna essere bravi e intelligenti a ragionare da gruppo e non da singoli”.
PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA DEL PARMA – “Il Parma è una squadra organizzata, è fisica ma anche tecnica. Lo ha dimostrato anche in Coppa Italia contro la Fiorentina. Ha giocatori importanti, da Man a Sohm che stanno facendo molto bene. Lo stesso Hernani, insomma parliamo di giocatori di caratura importante. Il Palermo, però, è una squadra che può mettere in difficoltà chiunque. Credo che il Parma soffra tanto la pressione, infatti quando la Fiorentina è andata a pressare alta, è andata un pò in difficoltà, non avendo l’esperienza per uscire da certe situazioni. L’impegno infrasettimanale può anche incidere, sicuramente l’impegno sulle gambe si farà sentire”.
DAI CONTINUI ESONERI ALLA PERMANENZA DELLO STESSO ALLENATORE – “Sicuramente c’è una programmazione perché tenere un allenatore per due anni significa programmare e avere grandissima fiducia nell’allenatore stesso. Penso che questa sia una dote che hanno in pochi in Italia, perché alle prime difficoltà la cosa più semplice è sempre quella di esonerare l’allenatore. Il Palermo sta mantenendo le sue idee e di questo gli va dato atto. Adesso bisogna che tutti diano una mano a Corini ma soprattutto alla squadra per riportare il Palermo dove merita di stare”.
L’ATTACCAMENTO ALLA MAGLIA PRIMA DEI RISULTATI – “Questo può avvenire solo con la serenità che è difficile da mantenere quando le cose vanno male. Però è anche vero che se c’è impegno i fischi si tramutano in applausi, anche perdendo. Io l’ho vissuto il Barbera, posso dire che anche quando perdevamo ma lottavamo uscivamo tra gli applausi. Quando non lottavamo era giusto ricevere i fischi e ce lo meritavamo. Anche loro dovranno essere bravi a portare il pubblico dalla loro parte, facendo vedere l’attaccamento alla maglia, anche non vincendo ma con spirito”.
ULTIMA CHIAMATA PER CORINI? – “Penso che ci sia sempre sconfitta e sconfitta. Un conto è perdere a Parma senza giocare ed essendo travolti. Un alto conto è perdere giocandotela e con una squadra viva e cattiva. Tutto gira intorno alla prestazione, naturalmente il risultato è fondamentale ma se la squadra combatterà e se la giocherà a viso aperto col Parma credo che venga considerato e quindi Corini non rischierà l’esonero. Certo, se il Palermo dovesse perdere 3-0 senza giocarsela, è chiaro che a quel punto la scelta potrebbe essere diversa perché a quel punto la società stessa capirebbe che la squadra non segue più l’allenatore”.
FAVORITA IN SERIE B – “E’ un campionato bello e avvincente, quindi è difficile dire chi possa vincere il campionato. Il ribaltone in Serie B è sempre dietro l’angolo. Lo stesso Parma è vero che si trova in cima ma adesso deve tenere. In B ci vuole tanta continuità e lo dimostrano i campionati passati. Basta un mese fatto male e ti ritrovi sotto di 3-4 posizioni. Di conseguenza è molto difficile dire chi la spunterà”.