Palermo è un’isola azzurra. Il Sindaco Orlando non ha dubbi: «Questa città ama la Nazionale. Italia andrà al Mondiale»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista al sindaco di Palermo Leoluca Orlando in merito alla Nazionale azzurra in città.

Che questa partita della Nazionale sia il primo segnale della ripresa anche per Palermo». Il sindaco Leoluca Orlando, 74 anni, Pd, oggi sarà allo stadio. È al quinto e forse ultimo mandato. Con un’ordinanza ha deciso niente alcolici dalle diciotto alle ventiquattro. La sua città sta soffrendo, come tutte, dopo il Covid-19. «Palermo sta vivendo un momento particolare. Era davvero rinata nel 2020, aveva sfruttato al massimo le sue bellezze diventando un centro turistico internazionale. Ma dopo…».

Dopo?

«Le conseguenze del Covid-19 si sono abbattute sulla città, tagliando le gambe alla nostra risorsa più importante, il turismo. Siamo impegnati in questa attività di ripresa, pur nella congiuntura drammatica per tutti, nelle difficoltà finanziarie che affrontano Torino, Napoli, Firenze, Roma, non soltanto Palermo. Ma abbiamo questa grandissima voglia di uscire dal tunnel della pandemia».

Poi arriva la Nazionale e lo stadio è esaurito in due ore. Perché?

«Palermo risponde sempre alla grande. È l’ennesima conferma del grande amore per lo sport in generale e per la Nazionale in particolare. C’è la consapevolezza che si tratti di un evento di portata internazionale, direi anche turistico-sportiva. La scelta della Figc ci ha reso felici. Palermo risponde sempre bene quando arriva un’eccellenza».

Stadio pieno uguale qualche preoccupazione in più.

«Ormai gli stadi stanno per riaprire al 100 per cento, è un ritorno alla normalità, una festa per lo sport. Ma non dobbiamo dimenticare la responsabilità, l’importanza di rispettare le regole perché sia una gioia fino in fondo. Per favore, portiamo il green pass, indossiamo la mascherina e rispettiamo gli orari d’ingresso allo stadio della Federcalcio per evitare assembramenti. Dobbiamo uscire felici dalla partita per una vittoria e per una festa».

Una minoranza fastidiosa fischia sempre l’inno degli ospiti, prima di essere coperta dagli applausi della gente perbene. Cosa si può dire a questi tizi?

«Mai fischiare l’inno macedone. Mi auguro che Palermo si dimostri ospitale nei confronti di azzurri ma anche verso i rivali. Che sia il campo a decidere chi ha meritato di vincere e chi supererà questo turno. L’Italia è forte e non ha bisogno di aiuti antisportivi, di fischi per deprimere i rivali. Palermo è una città diversa e si comporterà civilmente».

L’Italia andrà al Mondiale?

«Lo credo fermamente e lo credono tutti i palermitani che altrimenti non avrebbero riempito in poche ore lo stadio».