Palermo, due gol nelle prime tre partite: c’è un nuovo socio nel club
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Filippo Ranocchia che si è unito sin da subito al club del gol.
E meno male che aveva segnato poco in carriera: il desiderio di Ranocchia di aumentare i propri numeri realizzativi, espresso durante la presentazione in rosanero, si è esaudito fin dalle prime uscite. Merito di una maggiore vicinanza alla porta rispetto alle esperienze con Empoli e Monza, ma anche di un talento sconfinato che lo ha già portato a timbrare due volte in tre partite: numeri che pochi esordienti hanno garantito nella storia recente del Palermo, tra grandi firme e grandi incompresi.
Tra questi, per ruolo in campo e potenzialità, il profilo che più si avvicina a Ranocchia è quello di Ilicic (arrivato nel 2010): anche su di lui i rosa fecero un investimento importante, venendo ripagati con un triennio magistrale. Lo sloveno fu uno degli ultimi colpi di Sabatini, che lo notò nello spareggio di Europa League con il Maribor rimanendo impressionato dalla sua visione di gioco e da un sinistro potente e preciso; dopo uno spezzone all’esordio con il Brescia, Ilicic partì titolare nei successivi match con Inter (in casa) e Juventus (trasferta), bucandole entrambe e regalando colpi di classe.
Stesso ruolo (trequartista) ma meno fortuna per Hiljemark (2015), capace di segnare addirittura tre gol nelle prime quattro partite in rosanero: il timbro al Carpi e la doppietta al Milan sembravano garantirgli un futuro da stella, ma lo svedese non riuscì mai a trovare continuità e nel prosieguo della sua avventura al Palermo mise a segno solo un gol. Nel club di quelli che sono riusciti a partire alla grande sul piano realizzativo c’è anche un compagno attuale di Ranocchia: le prime due uscite di Soleri in rosanero (2021) fruttarono altrettanti gol, naturalmente dalla panchina, contro Latina e Messina; a fine stagione furono 12 tra campionato e play-off, il resto è una storia su cui né giocatore né squadra né tifosi hanno intenzione di scrivere la parola fine. Altrettanto amato dal pubblico è stato Amauri (2006), anche lui capace di lasciare subito il segno: rete alla Reggina pochi giorni dopo la conclusione della trattativa, per poi ripetersi con il Catania in un derby che in Serie A mancava dal 1963