L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul reparto difensivo di Giacomo Filippi.
Un reparto che in 8 giornate è stato tartassato da infortuni e squalifiche ha retto bene l’urto. Un solo gol subito in casa e 5 in trasferta certificano la bontà del lavoro in fase di non possesso, tanto da poter vantare il secondo migliore rendimento interno del torneo. Cambiando spesso gli interpreti la resa non ne ha risentito. In definitiva nelle prime 8 gare ha potuto schierare lo stesso terzetto difensivo solo due volte: con Catanzaro e Monterosi.
Finora è stato il valore aggiunto rispetto alla scorsa stagione. Filippi si guarda dietro e trova la soluzione in panchina. Quello che nel campionato precedente difficilmente accadeva, visto il poco spessore delle alternative, oltre ai titolari. La profondità dell’organico ha dato la svolta a molte partite. L’esempio più emblematico di questa situazione è Soleri che ha realizzato tre gol entrando sempre a gara in corso: con Latina, Messina e Foggia. Anche Brunori, per una volta lasciato a riposo, ha fatto centro, subentrando, con il Campobasso. Ma l’incidenza della panchina non si è sentita soltanto in termini di gol, ma anche sotto il profilo della sostanza nell’affrontare situazioni tattiche importanti.
L’attacco che gioca d’anticipo. Una tendenza più casalinga che da viaggio. Però il Palermo ha trovato un trend positivo negli assalti immediati alla porta avversaria. Al Barbera è accaduto che tre gol venissero realizzati nei 5’ iniziali: è successo nelle ultime due gare con Campobasso (Silipo e Valente), e Foggia, con il vantaggio di Floriano. Ma la pratica del «Pronti via e gol» va estesa alla capacita di andare spesso a segno nei primi 45’. La verifica importante nella ricerca della prima vittoria in trasferta sarà domenica a Torre del Greco contro la Turris in quello che si può definire uno scontro diretto per la vetta dal momento che entrambe le squadre sono appaiate a 13 punti, a 7 lunghezze dal Bari.