Palermo, dal Sudtirol in poi non saranno più ammessi passi falsi

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sosta del campionato e le cose da migliorare per la squadra di Corini.

Una sosta benedetta. Tre sconfitte, due vittorie e un pareggio. Alla prima sosta del campionato di Serie B, il Palermo ci arriva con questo bilancio. Sette punti non sono tanti, ma le difficolta erano prevedibili alla luce dell’estate tumultuosa e dello scotto da pagare al noviziato. Si può obiettare che il Bari è lassù e viene del la C come il Palermo, ma i pugliesi un anno fa erano più strutturati.

Sul mercato non hanno dovuto fare una rivoluzione per mettere in piedi una squadra che potesse dire la sua anche in B, come è invece stato costretto a fare il Palermo. Che poi si potesse ottenere di più in questo avvio di campionato, è fuori discussione. Con l’Ascoli la sconfitta è arrivata forse per un eccesso di presunzione, a Reggio Calabria non c’è mai stata partita e a Frosinone sarebbe servito un pizzico di coraggio in più. La sosta arriva, quindi, al memento giusto. Corini avrà modo di raccogliere le idee e provare a dare un’identità al Palermo.

I quattro giorni a Manchester non dovranno essere una simpatica «gita d’istruzione», ma una prima «fuIl immersion» per tracciare una strada da percorrere tutto l’anno. A casa del City si dovranno iniziare a risolvere tutte le magagne che fin qui non hanno permesso al Palermo di avere la continuità che serve per evitare di finire negli impicci. La difesa da sempre la sensazione di essere scoperta, il centrocampo ancora macchinoso e in avanti la dipendenza da Brunori comincia a pesare. In più c’è la condizione atletica che in alcuni elementi (quelli arrivati negli ultimi giorni mercato ovviamente) appare approssimativa. Tutte situazioni che vanno sistemate in queste due settimane di sosta, in modo da presentarsi con un altro spirito e un’altra forma alla partita del primo ottobre contro il Sudtirol al Barbera. Da lì in poi, infatti, non saranno ammessi nuovi passi falsi, altrimenti si correrebbe il rischio di tarsi prendere dall’ansia.