L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui pali e le traverse colpite dal Palermo in questa prima parte di campionato.
Chi ha fatto palo? È una delle frasi celebri del celebre Fantozzi, alias Paolo Villaggio, in uno dei tanti film iconici in cui il personaggio si informa proprio su chi avesse colpito il legno di una partita della Nazionale. Trasferendo la metafora cinematografica a quella calcistica e al Palermo, quello dei legni è un argomento che in queste prime partite di campionato sta particolarmente a… cuore alla squadra di Corini, che proprio sui montanti ha visto spegnere la corsa dei alcuni tiri all’indirizzo della porta avversaria. Ad oggi, infatti, sono ben cinque i legni colpiti dai rosanero che sono secondi solo al Cosenza, che ne ha battezzati già otto. Ci sono pali e pali ed è chiaro che alla fine, l’esito del match indica il peso specifico della sfortunata conclusione che, probabilmente, avrebbe cambiato l’inerzia dell’incontro e il risultato finale.
Il riferimento più recente è della partita di domenica contro il Lecco, dove gli uomini di Corini sono stati frenati per ben due volte dalla traversa. La prima volta, con il punteggio di 1-0 per gli ospiti, Stulac si è visto deviare in maniera prodigiosa da Melgrati la sfera sulla traversa, negando allo sloveno la seconda gioia consecutiva su punizione. Nella seconda frazione, invece, a vedere strozzata in gol la gioia del gol è stato Soleri, che di testa ha colpito la traversa a Melgrati praticamente battuto. Con i due di domenica scorsa, i rosanero in queste prime 10 partite di Serie B hanno appunto colpito già 5 pali: Vasic a Bari e contro la Feralpisalò, Brunori contro il Modena, oltre agli ultimi due contro il Lecco. La scorsa stagione, dopo 38 partite giocate, il Palermo si fermò a 11 legni colpiti, la media di 0,2 a partita contro l’attuale di 0,5. Questione di centimetri, che a volte possono fare la differenza per l’andamento di una partita e, quindi, di un’intera stagione.