L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla storia dei sudamericani al Palermo, con l’arrivo imminente del cileno Valencia.
Gli intrecci tra il rosanero e il calcio sudamericano, specialmente quando si parla di attaccanti, contengono storie di vario genere: qualcuna a lieto fine, qualcun’altra fatta di aspettative non rispettate e altre ancora di operazioni di mercato incomprensibili e giocatori andati via senza che nessuno li abbia notati. Valencia sarà il diciannovesimo acquisto sudamericano del Palermo nel nuovo millennio: intorno a lui c’è già tanta curiosità.
In tantissimi, pescati dal Sudamerica, hanno avuto in Palermo il trampolino verso il calcio che conta o una tappa fondamentale della loro carriera. Si inizia nei primi 2000 con La Grotteria e Santana (unico nella storia del Palermo a segnare in tutte le competizioni dalla D alla A), ma la stagione più proficua è stata la 2006/07, portando in dote Amauri nel mercato estivo e Cavani a gennaio.
Nel gennaio 2009 sbarca in Sicilia un altro giovanissimo prospetto dall’Uruguay, che da solo ha portato la Primavera rosanero a un clamoroso scudetto: non a caso, dall’estate successiva Hernandez diventa un perno di quel Palermo. La cessione di Cavani nel 2010 porta all’acquisto di un altro sudamericano, connazionale di Valencia eppure i 18 mesi in rosanero di Pinilla si alternano tra giocate devastanti e pause incredibili. L’ultimo sudamericano in ordine cronologico a brillare, nonostante un avvio in sordina, è stato Dybala, vero trascinatore del ritorno in Serie A insieme al “partner in crime” Vazquez.