Palermo: cuore e corsa, ma il vero Di Mariano ancora non si è visto

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sul vero Di Mariano che ancora non si è mostrato.

Un rigore fallito pesa non poco sulla psicologia di un calciatore: se però l’errore arriva in uno 0-0 in doppia superiorità numerica, che lascia dietro di sé un retrogusto più di sconfitta che di pareggio, il peso rischia di aumentare esponenzialmente. Se sia stato lo sbaglio dagli undici metri a Bari a incidere su un inizio di stagione così difficile per Di Mariano non è dato saperlo, ma il suo contributo in fase offensiva si è fermato con l’assist a Segre contro la Reggiana: per il resto nessun gol, poche occasioni create, un paio di infortuni e le prime nubi sul suo ruolo al Palermo.

Non che gli altri esterni puri (escludendo in tal senso Mancuso) a disposizione di Corini siano andati meglio, sebbene pure per loro non siano mancati i trascorsi in infermeria: Insigne è riuscito pochissime volte a eludere i raddoppi di marcatura degli avversari, anche a causa dello scarso apporto del terzino di riferimento; Di Francesco non ha ancora inciso come il suo curriculum da Serie A lascerebbe supporre, anche lui penalizzato da un pressing asfissiante e da qualche scelta sbagliata nell’ultimo passaggio; Valente è stato più continuo dei compagni di reparto, ma di occasioni per mettersi in mostra ne ha avute poche.

Rispetto a tutti loro, Di Mariano dovrebbe garantire maggiore versatilità e fantasia: l’ex Lecce è infatti in grado di ricoprire diversi ruoli nel reparto offensivo, giocando sia a destra che a sinistra e all’occorrenza perfino centrale (più alle spalle della punta che da vero e proprio «nove»), e quando lo forma lo ha assistito si è spesso dimostrato incisivo tanto nella visione di gioco quanto nella finalizzazione. Sfortunatamente per Corini e per il popolo rosanero, tali doti finora si sono viste in poche occasioni: il finale della scorsa stagione (tre gol prima dell’infortunio al ginocchio) aveva lasciato ben sperare per quella attuale, ma finora le aspettative non sono state soddisfatte nonostante le diverse opportunità concesse. Il dato più paradossale è quello che riguarda i tiri, appena due in tutto il campionato ed entrambi fuori bersaglio: uno di essi è proprio il rigore del San Nicola, il primo fallito in carriera dopo undici centri.

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Redazione Ilovepalermocalcio