Palermo: corruzione, in cella 2 agenti della Mobile
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’arreto di due agenti della Mobile di Palermo.
«Ha îl carbone bagnato, se parlassi io mezza squadra sua (Mobile, ndr) si porterebbero… Quanti piccioli gli ho fatto vuscare, non ne hai idea! Un 20, un 15, un 18 e un 12, se volessi a tutti li consumetci», a parlare nell’intercettazione è Ignazio Carollo, 42 anni, lo spacciatore che – non sapendo di essere ascoltato – ha incastrato Fabrizio Spedale, 54 anni. uno dei due vice sovrintendenti della squadra mobile arrestati ieri per corruzione, peculato e falso materiale e ideologico.
L’altro poliziotto è finito in carcere dei Pagliarelli è il collega, Salvarore Graziano, 56 anni: entrambi, secondo l’accusa, avrebbero fatto affari con i pusher, offrendo protezione e informazioni riservate in cambio di soldi e di moto. Nel giro dell’ultimo anno e mezzo – come si legge nell’ordinanza – Spedale avrebbe acquistato evinque veicoli (auto e moto, ndr), che risultano a lui intestati per un valore complessivo di 67.300 euro, incomparibiti con le sue condizioni reddituali».
Il giudice per le indagini preliminari, Cristina Lo Bue, ha disposto la stessa misura cautelare anche per Carollo che avrebbe ricevuto le «spiate» giuste per evitare i controlli anche se il pregiudicato sarebbe stato pure il terminale di altre operazioni illecite da parte dei due agenti. Per la Procura il nome in codice di Spedale sarebbe stato «Mirko», sarebbe questa la deduzione degli investigatori dopo aver ascoltato un dialogo tra Carollo e Massimo Ferrazzano al quale quest’ultimo aveva chiesto di avere notizie su un’indagine che lo riguardava.