Palermo, Corini si tiene tutto il buono che c’è
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Corini che si tiene il buono dal pari col Pisa.
Il buono da prendere è l’essersi sbloccati avanti: digiuno interrotto dopo 322′ col gol di Di Mariano, il primo con la maglia della sua città. Prima volta in stagione che il Palermo segna 3 gol tutti assieme, in rete gli esterni, alternative finalmente efficaci in luogo di Brunori, stavolta assist man (2). Il limite da cancellare al più presto è la fragilità difensiva: per la 4ª volta in 9 giornate subite 3 reti, la retroguardia è la 2ª peggiore in B, solo il Como ha preso più gol.
L’altalena. Corini si trova su un’altalena che era forse da prevedere, dato che si sta plasmando una squadra nuova e alla ricerca di equilibri tattici. Due settimane fa aveva sostenuto di avere visto miglioramenti in fase difensiva mentre mancava l’incisività, la gara col Pisa ha detto l’opposto. Il problema sono soprattutto i punti in classifica: qualunque progresso va corroborato da risultati che diano alla squadra una diversa sicurezza e permettano giocate più spigliate. La fotografia si è avuta nel match di sabato quando sul 3-1 il Palermo è sembrato più armonioso e tranquillo mentre è bastato che il Pisa si riavvicinasse, per un errore in disimpegno a 35 metri dalla porta (e una scarsa reattività dei difensori dopo la prodezza di Pigliacelli su Tramoni) perché la squadra avvertisse la pressione e perdesse in fluidità, fino a subire il pari. Per questo, è atteso come test di conferma il nuovo turno interno di domenica col Cittadella: i 3 punti diventano vitali.
Pragmatico Corini.
Pragmatico Corini.
Il tecnico a fine partita ha sottolineato un aspetto che forse non piacerà ai tifosi più esigenti ma rappresenta il pragmatismo che ora serve al Palermo: al rammarico per non aver portato a casa una gara dove era in vantaggio di 2 gol, ha unito però la soddisfazione per aver visto la squadra reagire a quella situazione, psicologicamente pesante, non smarrirsi e rischiare una sconfitta che sarebbe stata terribile da accettare ma anzi provare a vincere sino alla fine, col palo di Vido al 90′ che ha ricordato per modalità dell’azione, la traversa colta da Soleri col Sud Tirol. La vera novità sul piano tattico è stata il modo di stare in campo del Palermo: aggressivo sin dagli esterni (il terzo gol nasce da un recupero palla alto di Di Mariano), poco portato a costruire tramite il centrocampo ma pronto a cercare subito i propri attaccanti. Per certi versi caratteristica simile a quella con cui Baldini, pur in una categoria diversa, ha ottenuto la promozione.
SCELTE. Conseguente la scelta dei giocatori, col debutto dal 1′ di Claudio Gomes, il francese scuola Psg e City, classe 2000, preferito ai due che venivano considerati registi titolari, Stulac e Damiani. Corini ha fatto intendere che la scelta era legata al tipo di partita e che così sarà anche per le prossime. Come dire che non è nato un Palermo definitivo e che gli esclusi eccellenti (anche Saric in panchina), avranno altre occasioni. L’importante è che lo spirito sia sempre questo, da battaglia, magari con più qualità e minori errori nelle fasi decisive.