L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle parole di Corini in vista del match contro il Pisa di oggi.
Questione di mentalità. Quella “mamba mentality” che ha reso grande Kobe Bryant e che Corini, per una volta, ha assunto come simbolo di una squadra che non riesce a dare il massimo in campo. Vuole un Palermo che sappia “sporcarsi le mani”, proprio come il compiano campione dei Lakers quando venne chiamato nel Dream Team per le Olimpiadi del 2008. Quelle del riscatto perché gli Usa del Basket venivano da tre umiliazioni cocenti e fu proprio Bryant a far cambiare mentalità ai tanti giovani del gruppo.
«Ho fatto vedere un documentario ai ragazzi nel quale Bryant spiega che gli americani non potevano accontentarsi di essere i più bravi degli altri. Dovevano sporcarsi per farcela e hanno vinto. Se lo ha fatto un talento incredibile come lui, esigo che lo facciano anche i miei giocatori»,
Un messaggio per nulla criptato alla vigilia di una partita che mette in palio punti pesanti. Perché col Pisa, lo dice la classifica, è uno scontro diretto. E guai a dimenticare quale sia l’obiettivo reale del Palermo: «Non c’è uno spartiacque, non c’è una partita decisiva. C’è il Palermo che conta più di tutto. Non dobbiamo più dare giustificazioni a nessuno, dobbiamo capire tutti chi siamo en che campionato dobbiamo fare. Mi prendo le critiche, è giusto ma rendiamoci conto chi siamo oggi. Mi sento nel posto giusto, ma oggi bisogna sapere chi siamo, una squadra che deve salvarsi».