L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e le idee di Corini in vista del Cosenza.
Se c’è qualcosa di nuovo su cui prova a lavorare, il Palermo, quelle sono le armi finora sfruttate con minore intensità. Le palle inattive, ad esempio, oggetto di esercitazioni specifiche nel corso dell’ultima seduta per cercare di cavalcare l’onda lunga dettata dal gol di Marconi. Non su calcio da fermo, ma su un’azione generata da una situazione di quel tipo. Infatti si è lavorato anche sui cross al centro per le punte, cosa che viene provata sistematicamente da diverse settimane ormai. Poi occhi puntati sui tiri da fuori. Anche qui, non è che il Palermo stia eccellendo, specie con i propri centrocampisti. Contro difese arroccate, però, il rischio è che per sbloccare la partita si debba ricorrere a qualche conclusioni dalla distanza. E li serve qualcosa di diverse rispetto a quanto visto finora.
Tutti dettagli utili per limare i difetti di un Palermo riscopertosi vincente, ma che in questa serie di risultati utili ha fatto affidamento praticamente sempre sulla stessa squadra. Gli unici cambi: Devetak per Buttaro con Mateju a destra e Valente per Elia a causa dell’infortunio di quest’ultimo. Per il resto, l’ossatura è la stessa con cui si è pareggiato contro Pisa e Cittadella, per poi vincere a Modena e ripetersi col Parma. E sarà con ogni probabilità la stessa del San Vito, al cospetto di un Cosenza ferito da cinque sconfitte consecutive, contro cui il Palermo cercherà la terza victoria di fila in campionato. Lo farà puntando ancora su chi, in questo mese, ha fatto si che il rendimento dei rosanero fosse all’altezza delle prime della classe. Un cambio di rotta che parte anche da questi segnali, di fiducia e consapevolezza di quanto si impegnino tutti i giocatori a disposizione. Titolari e non, esperti o meno, investimenti onerosi o giovani in prestito. Alla fine parla il campo e il Palermo, sul terreno di gioco, ha trovato una sua conformazione. Quella che Corini non sembra intenzionato a cambiare.