L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato un’intervista a Eugenio Corini il quale ha toccato vari temi.
Eugenio Corini ha studiato calcio all’Università. «Ho avuti tanti grandi maestri, da Cagni a Guidolin, da Delneri a Eriksson, Lippi, poi sono stato convocato da Sacchi, durante gli anni alla Samp».
Ora è venuto in ritiro col Palermo a Manchester, patria del Nuovo Maestro del football. «Guardiola è un grandissimo innovatore, lo paragono a Sacchi il top, e Pep ha la capacità della continua evoluzione, è sulla strada di Arrigo. Il suo Barcellona e il suo City hanno stessi principi ma quanto sono diversi ed evoluti, lì c’è la capacità dell’allenatore di capire i giocatori con cui lavora, le loro caratteristiche, il contesto».
Non l’ha incontrato ma l’ha studiato. Chi altri è d’esempio? «Ci sono tante metodologie. Ammiro Gasperini, il suo calcio aggressivo, uomo su uomo, con idee ben precise su come creare le superiorità, col gioco sulle fasce laterali, come attaccare il centro, ha tracciato una strada che in tanti stanno seguendo. O le idee di Sarri su come si attacca, consolidando il possesso, e come si difende più di reparto, la bellezza è che ogni tecnico ha le sue metodologie e idee».
«Creare un sistema che studi come trovare e occupare spazi offensivamente e come proteggerli difensivamente, consolidare le nostre linee di gioco, i macro movimenti di gruppo, per dare sicurezza ai giocatori e trovare le situazioni giuste per far male all’avversario e limitarlo a livello difensivo».
Detto in modo pragmatico? «Uscire con la palla tra i piedi e andare ad attaccare con più uomini, mi piace pressare avanti e alti, recuperare palla con giocatori già posizionati per contrattaccare e colpire subito. La sintesi è il Liverpool di Klopp che cerca di “dominare il gioco” ma è bravissimo anche nel recuperare palla e andare verso la porta avversaria, poi dipende da come i rivali difendono».