L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle parole di Corini dopo il test contro il Nottingham.
Che sia il sole cocente di Palermo o l’aria fredda di Manchester, il mantra non cambia. Al Palermo serve tempo, anche se il tempo ormai non c’è. Quello che c’è, però, e la fiducia. La fiducia di Corini, che sta vedendo i progressi richiesti, ma anche la fiducia del City Football Group, che ha seguito tutto quel che c’era da seguire in questi cinque giorni.
Aveva avuto un po’ la sensazione di trovarsi troppi occhi addosso, il «Genio», abituato alla pressione sin da quand’era calciatore. Ora è diverso, perché dal primo giorno a Manchester sotto passate in rassegna tutte le alte sfere calcistiche della proprietà: Soriano, Gigliani, Marwood, fino agli osservatori seduti ieri sulla tribuna del campo solitamente utilizzato dall’Academy e dalla squadra femminile del Manchester City.
Un campo che farebbe la sua degna figura in Serie B e che con qualche posto in più sarebbe omologabile senza alcun problema per la A, quello in cui i rosanero hanno dato a Corini l’ultimo segnale incoraggiante di questo ritiro: «L’under 23 del Nottingham Forest era una squadra molto fisica e intensa che ricalca un po’ quella che sarà la nostra prossima avversaria, il Sudtirol. Sono contento, nonostante il carico di lavoro. Siamo stati fluidi e intensi, abbiamo provato le cose su cui abbiamo lavorato e siamo stati spesso pericolosi».