Palermo, Corini e i «quattro moschettieri». L’asse centrale è una garanzia

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”  si sofferma sulla fase difensiva del Palermo sulla quale Corini ha lavorato molto in ritiro.

Il ritiro in Trentino è servito a Corini per avere un primo quadro di chi parta avanti e chi indietro nelle gerarchie per la stagione che verrà: eppure nel suo scacchiere ci sono quattro clementi imprescindibili, uno per reparto, dei quali il tecnico difficilmente deciderà di privarsi perché ritenuti simboli del Palermo vecchio e nuovo e destinati ad assumere il ruolo di trascinatori verso
l’obiettivo promozione.

Gli altri sette che Corini deciderà di schierare dovranno fare grandi cose per raggiungere lo status dei compagni: in tal senso il raggiungimento di determinati risultati aiuterebbe non poco. Su Pigliacelli il tecnico è stato chiaro fin dalla preparazione di giugno e ancor più netta dopo l’arrivo di un portiere in rampa di lancio come Desplanches: il posto nell’undici iniziale spetta al numero 22, l’ex Trento sarà suo vice e seguirà un percorsa di crescita anche grazie ai consigli del titolare. Pigliacelli nella
scorsa stagione ha tolto in diverse situazioni le castagne dal fuoco al Palermo, con interventi canto spettacolari quanto efficaci e con un gioco palla al piede che gli consentiva di trovare gli attaccanti con relativa facilità.

Davanti a lui agirà il nuovo perno della difesa rosanero, l’uomo delle promozioni con alle spalle un’esperienza infinita in cadetteria: Lucioni è stato il primo colpo estivo di Rinaudo, preso per garantire il salto di qualità a una retroguardia
che nella scorsa stagione ha subito troppo, il centrale nativo di Terni è reduce da due promozioni consecutive con Lecce e Frosinone ed è gia stato allenao da Corini in Salento: in ritiro, sia in allenamento che nelle amichevoli. ha dimostrato quelle doti da leader che lo hanno accompagnato in tutta la carriera. In attesa dell’arrivo di un nuovo terzino sinistro, nel resto della linea difensiva sarà un susseguirsi di ballottaggi, almeno finché Ceccaroni non sarà tornato al centro a comandare la retroguardia al suo fianco.