Consigli per gli acquisti: cosa serve per vincere la serie B, tra calciatori e staff
Con il Palermo ormai retrocesso, anche se mancano ancora due gare al termine del campionato, la società rosanero inizia a programmare la prossima stagione. Partendo dal presupposto che il closing finanziario tra Zamparini e Baccaglini dovrebbe avvenire tra pochi giorni, la società di viale del Fante ha iniziato a sondare il terreno per diversi direttori sportivi e tecnici che siano in grado rispettivamente di costruire ed allenare una rosa che punta a tornare nella massima serie il più celermente possibile.
Come ben sappiamo il campionato cadetto differisce parecchio dalla serie A, sia per durata che per qualità delle squadre. Qualità, però, intesa in senso tecnico. Infatti, la difficoltà più grande è proprio nella grinta e nella corsa che mettono in campo le squadre di serie B, con calciatori poco conosciuti e giovani con tanta voglia di emergere. Le squadre fanno del gruppo il loro punto di forza, proprio come dimostrato in questa stagione dalla Spal.
Il Palermo, perciò, deve prepararsi al meglio. Per quanto riguarda il direttore sportivo, serve una figura che conosca bene il campionato (le ultime due promozioni rosanero sono state conquistate con Perinetti e Foschi) e che possa acquistare dei profili a basso costo, ma in grado di affrontare il faticoso cammino nella serie cadetta. Stessa cosa vale per l’allenatore: non che ci siano allenatori di A o di B, ma i fatti hanno più volte evidenziato questo parametro. Non sempre un allenatore che ha fatto bene in cadetteria riesce a fare lo stesso nella massima serie. Sarà per la diversa qualità, sarà per le rose messe a loro disposizione, ma nella maggior parte dei casi hanno fatto male. Profili da vagliare sarebbero quelli di Iachini e Giudolin, ma Baccaglini ha già fatto sapere che non vorrebbe cavalli di ritorno. Preferirebbe qualche volto nuovo, magari con quella grinta e voglia di emergere che la B richiede.
Passiamo al campo. Molti giocatori che hanno “conquistato” la retrocessione saluteranno la Sicilia, alcuni perché non vogliono scendere di categoria, altri perché non rientrano nei piani della società. Bisognerà perciò fare un robusto mercato, sia in entrata che in uscita. Servirà il giusto mix tra giovani ed esperti, in maniera tale che ci siano “le braccia” e la mente. Il reparto totalmente rivoluzionato sarà sicuramente il centrocampo, dove diverse pedine sono già mancate quest’anno. Mentre negli altri reparti si deve attendere il termine della stagione per capire chi ha intenzione di provare a tornare nel grande calcio con il Palermo e chi no.
Infine, serve l’entusiasmo che in tutti gli sport di squadra è un parametro da non sottovalutare mai. L’allegria dello spogliatoio e la sicurezza a livello societario fanno la differenza. Basta continui ribaltoni, adesso servono unicamente certezze. Solo così si può sperare in un ritorno immediato in serie A, categoria in cui il Palermo ed i palermitani meritano di stare.