Palermo, consegnare a Corini un organico «precario» potrebbe diventare un autogol
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul calciomercato del Palermo.
Si dirà che anche le altre hanno fatto poco o niente. Che qualcuna addirittura è senza allenatore, ma siccome il ritiro è sempre più vicino è giusto che si acceleri. Finora il Palermo ha preso solo Lucioni – ed è già un buon punto di partenza – ma è poco, perché l’asticella è stata alzata e la squadra va imbottita di rinforzi se si vuole puntare davvero alla Serie A. Pensare di farlo con un paio di puntelli, sarebbe un errore. Il Palermo non lo commetterà, è sicuro. Rinaudo, Corini e anche il City sanno che la squadra ha bisogno di rinforzi «pesanti» e le trattative che sono state imbastite dimostrano che c’è tutta l’intenzione di mettere in piedi un «roster» ben assortito, con più qualità ed esperienza rispetto alla stagione passata.
Prova ne è appunto l’ingaggio di Lucioni che in settimana dovrebbe essere a Palermo per mettere la firma su un biennale. Da ora in poi, però, bisogna smanettare sull’acceleratore come fa Bagnaia con la sua Ducati, perché è giusto che in ritiro arrivi un Palermo che abbia già un’identità. Consegnare a Corini un organico «precario» potrebbe diventare un autogol. Il tecnico non può spiegare il suo calcio ad un gruppo e poi trovarsene un altro dopo un paio di settimane. Di fatto si butterebbe all’aria un mese di lavoro, il più prezioso. Da sempre le squadre si costruiscono in ritiro e il Palermo ha quasi trenta giorni di tempo per edificare una costruzione che dovrà reggere fino alla fine.