L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso infortuni in casa Palermo.
«Quando perdi una partita così, soprattutto quando nell’ultima mezz’ora la squadra ha fatto una fatica incredibile, è difficile dire qualcosa». Queste sono le parole di Eugenio Corini al termine di Palermo-Cittadella, perfette nel fotografare quello che fosse successo nel finale di partita, che poi ha portato al gol vittoria per gli ospiti di Pandolfi. Parole che sanno di grido d’allarme per una condizione che contro i veneti è sembrata davvero insufficiente, di una squadra ormai attaccata alla canna del gas e che non aveva la forza fisica e mentale di gestire un confronto con gli avversari, sempre più padroni del campo.
Queste avvisaglie, a dire il vero, si erano già intraviste nel match casalingo contro il Lecco. Se il Palermo, nelle precedenti uscite (vedi Südtirol e Spezia) era riuscito a recuperare lo svantaggio con dei secondi tempi super e figli di una condizione fisica buona, dal match casalingo contro il Lecco in poi questo è stato un aspetto che via via si è andato spegnendo. Infatti, sia contro i lombardi che poi contro la Sampdoria, la squadra di Corini non è mai riuscita a recuperare lo svantaggio, mancando anche di pericolosità man mano a che la partita scorresse nel tempo. Un’involuzione atletica evidente che lo stesso allenatore del Palermo ha ammesso di voler analizzare durante la sosta: «Sarà una riflessione che faremo e proveremo a lavorare meglio sotto questo punto di vista per migliorare questo aspetto. La rosa si deve riequilibrare nella condizione. Speravo sinceramente che la squadra non avesse questo calo perché sapevo che poteva accadere».
Anche queste parole del tecnico bresciano, dunque, testimoniano come l’argomento della condizione fisica sarà uno degli aspetti più dibattuti di questa finestra dedicata alle nazionali. Il Palermo, almeno fino alla partita contro lo Spezia, dimostrava di essere una squadra quantomeno in salute da un punto di vista atletico e che correva per oltre 90 minuti. Cosa che con il passare delle partite è venuta meno fino alla disarmante seconda frazione contro il Cittadella. È chiaro che un deficit fisico va anche analizzato di pari passo con i diversi infortuni patiti dal Palermo in questa prima parte di stagione. Dal ritorno dalla sosta di ottobre fino alla partita di domenica scorsa, Corini ha dovuto fare a meno di 3 giocatori a partita, fermi per problemi fisici o per influenza (Segre contro il Brescia).
La media da inizio stagione è di 2,46 giocatori fuori per ogni partita. A preoccupare è la tipologia di infortuni muscolari, tutti diversi da loro: lesione al soleo (Di Francesco e Coulibaly), al retto femorale (Vasic), bicipite femorale (Ceccaroni) e all’adduttore (Di Mariano, Insigne e Valente). Problemi muscolari che hanno rallentato l’inserimento in gruppo di tutti questi calciatori che poi, alla ripresa, hanno per forza di cose dovuto attraversare periodi di adattamento ai ritmi di gioco che non hanno permesso di essere al massimo della condizione. Insomma, il lavoro sarà tanto e molto complesso. La sosta sarà grande alleato del Palermo anche per tornare a correre meglio, provare a recuperare qualche infortunato (Vasic e Di Framcesco) ed evitare nuove ricadute.