Palermo: con la «legge del 4» il pareggio di Bari non fa più paura

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla “legge del 4” e sul pareggio contro il Bari.

Il pareggio a Bari senza sfruttare la doppia superiorità numerica ha lasciato tanto amaro in bocca tra i sostenitori rosanero, i più scettici dei quali temono di vedere nella gara del San Nicola il primo capitolo di una stagione anonima: eppure, osservando gli esordi del Palermo negli ultimi campionati coincisi con una promozione, emerge come anche in quelle circostanze la squadra ci avesse messo qualche settimana per ingranare. A sospingere i rosa verso la Serie A non sono solo gli investimenti corposi della proprietà, sul mercato come sul centro sportivo, ma anche la tradizione positiva che vede il 4 come numero fortunato: le ultime due promozioni sono infatti state centrate nel 2004 e nel 2014, cosicché il 2024 alle porte alimenta sogni e speranze dell’ambiente palermitano.

I precedenti trionfi, anche quelli arrivati con i favori del pronostico, sono stati accompagnati da un’impostazione simile: partenza a rilento e successiva trasformazione in una macchina da guerra, con la massima serie raggiunta prima ancora dell’ultima giornata. Nel 2003/04 i rosa aprirono con tre pareggi di fila contro Salernitana (1-1, pari di Gasbarroni nel recupero), Piacenza (1-1) e Avellino (0-0), mentre nel 2013/14 alla «x» di Modena (altro 1-1 con gol di Andelkovic) seguì il
ko interno con l’Empoli (1-2): quest’ultimo fu l’avversario più accreditato del Palermo per la rincorsa alla Serie A, ma fu costretto a cedere il passo negli ultimi mesi di stagione. L’esordio del 2023/24 è stato altrettanto deludente, ma Brunori e compagni sperano di voltare pagina già dalla prossima partita con la Reggiana in modo da mandare il primo segnale della forza di squadra alla concorrenza.