Palermo, con il minimo sforzo non si costruisce un campionato di vertice
Dalla gara del Tardini, sicuramente, non ci si aspettava un Palermo in grado di portare a casa i 3 punti. Questo Parma è troppo più forte dei rosanero e di tutte le altre, probabilmente, della Serie B. Qualità tecniche importanti e gioco veloce e propositivo. È davvero così difficile giocare in questo modo? Evidentemente sì. Il Palermo al Tardini ha espresso il suo solito gioco: la speranza di un’invenzione di uno dei suoi uomini o un’occasione casuale da finalizzare, d’altronde anche questo è uno “stile” da dover accettare.
Matteo Brunori ha provato a fare un regalo ai suoi compagni e a dare una mano, purtroppo però i limiti sono sempre quelli. Quante occasioni avrebbe avuto il 9 rosanero se non avesse tirato da centrocampo? Forse queste due prodezze hanno un po’ mascherato una prestazione opaca di tutti gli uomini scesi in campo. Probabilmente, però, Corini l’aveva proprio studiata così la partita anche alla luce degli uomini scelti nella zona mediana: tre profili dotati di grande corsa ma di poche capacità propositive. Così facendo il Palermo molto spesso si è ritrovato in difficoltà nel tener palla e gli avversari hanno preso il sopravvento. Pareggiare in questo modo è un po’ perdere, soprattutto perché al minuto 85’ Segre buttava dentro il pallone dell’1-3, ed è davvero inconcepibile permette agli avversari di segnare 2 reti in 5 minuti nei minuti finali. La gara di oggi ha dentro un pò tutte le lacune rosanero maturate già dalla scorsa stagione, compreso un’enorme fragilità mostrata a sottolineare una perdita di compattezza e di unione.
Rimangono sempre troppo poche le cose positive da portare a casa tra cui il risultato. Molti uomini continuano a non incidere e far notevole fatica anche semplicemente a saltare l’uomo o a trovare una verticalizzazione vincente, e la sensazione è che manchino i “fari” e gli uomini in grado di prendere in mano la squadra. Di certo non si poteva pensare di andare a Parma a fare la partita, ma è allo stesso tempo poco comprensibile che una squadra costruita per certe ambizioni abbia difficoltà anche solo a costruire un’azione lucida e pulita nella metà campo avversaria. Analizzando la partita, non si può di certo parlare di una gara in cui i rosanero avrebbero dovuto meritare qualcosa di più. Oggi si è visto il solito Palermo ma non il solito Brunori, che forse ha davvero capito che l’unico modo che ha per aiutare la squadra e aggiungere reti al suo score personale è quello di mettersi in proprio calciando da ogni dove. Se il passo dei rosanero è davvero questo di conseguenza anche le proiezioni e le ambizioni si dovranno inevitabilmente ridimensionate. Non si può di certo costruire un campionato di vertice cercando di ottenere con il minimo sforzo il massimo risultato. Corini di certo potrà ritenersi soddisfatto, rispetto alle ultime uscite, o semplicemente Matteo Brunori, oggi, il regalo più grande l’ha fatto proprio a lui anche perché, senza le due prodezze, chissà come sarebbe potuta andare a finire…