Palermo, con Di Mariano la 10 torna ad un palermitano: sulle sue spalle eredità di Miccoli e Zauli

La maglia numero 10 sulle spalle di un palermitano. Non si vedeva da una vita, non si vedeva da quando il «Barbera» era ancora la «Favorita» e la Serie B era solo un miraggio. L’ultimo giocatore del Palermo, nato a Palermo, a scendere in campo in questo stadio col 10 sulla maglia fu Tonino Cardinale nella stagione 1997/98.

Era Serie C1, erano tempi in cui i numeri si davano dal all’11 in base ai titolari e il centrocampista palermitano, pur non amando particolarmente quel numero, ogni tanto si ritrovava a sceglierlo, con Scarafoni a prendere il 9 e Triuzzi col 7 a comporre la coppia d’attacco. Se il davanti il 10 non trovava spazio, alla fine toccava a qualcuno del centrocampo prenderlo, con Cardinale che in alcune occasioni ha indossato quella maglia pur giocando in mediana. Se si parla di numeri fissi, invece, per ritrovare un palermitano in campo con la 10 del Palermo, bisogna scorrere fino ai «picciotti» della stagione 1995/96. Anche in quel caso, un 10 a dir poco atipico, perché in quella stagione la maglia più amata da fantasisti e trequartisti finì sulle spalle di un terzino: Pietro Assennato. Una presenza fissa nello schieramento di Arcoleo (32 presenze a quell’anno, di cui 27 da titolare) con un numero che stonava col suo ruolo, prettamente difensivo.

Adesso, dopo 26 anni, il 10 del Palermo torna di proprietà di un palermitano. Accompagnerà Di Mariano per il resto della stagione, con la benedizione dello zio Totò Schillaci. Intanto, ha preso un’eredità pesante: quella dei vari Miccoli, Zauli, Brienza e Cappioli, fino agli ultimissimi Coronado e Trajkovski.