Palermo, con Coulibaly non si perde mai. Il numero 80 rosa è un talismano
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo che oggi affronterà il Pisa con in campo Coulibaly, un “talismano”.
Ha fatto a pezzi quasi da solo il centrocampo della capolista, adesso vuole ripetersi contro il Pisa sperando che stavolta le sue giocate possano valere tre punti: Coulibaly è ormai un punto fermo del Palermo, apprezzato sia per l’abilità quasi disarmante con cui ruba il pallone agli avversari sia per gli strappi in fase offensiva. Al Tardini ne ha fatti due ed entrambe le azioni si sono chiuse con un (super) gol di Brunori: oggi ci riproverà, magari mettendo la punta in condizione di ritrovare una rete su azione che in casa manca da maggio. A prescindere da un’irruenza ancora da calibrare, la presenza del senegalese dà un grande vantaggio ai rosa in termini muscolari, aiutando anche la retroguardia a gestire meglio le ripartenze avversarie: in più il numero 80 è un vero e proprio talismano per Corini, che con lui in campo non è mai andato in svantaggio né tantomeno è uscito sconfitto.
I ko del Palermo sono tutti arrivati in situazioni in cui Coulibaly era in panchina (Cosenza) o fuori causa (Lecco, Sampdoria, Catanzaro), mentre nel match con il Cittadella la sconfitta è maturata dopo la sua sostituzione. A Parma ha giocato 70’, dando il cambio a Henderson con i rosa avanti 2-1: per quanto i ducali avessero cominciato a spingere con insistenza quando il numero 80 era ancora in campo, nei duelli uno contro uno con lui erano
quasi sempre usciti con le ossa rotte.
Nonostante sulla sua testa penda la scure della diffida alla vigilia di due sfide delicatissime con Como e Cremonese, Corini non ha nessuna intenzione di privarsene: al Tardini il trio Coulibaly-Gomes-Segre ha dato nuova linfa alla sua mediana in termini soprattutto di muscoli, ma si è dimostrato letale anche in ripartenza con un assist a referto per il senegalese e un gol per il numero 8. Coulibaly aveva dato ottime risposte anche da trequartista nel 4-2-3-1, segnando al Brescia la sua prima rete in rosanero, ma il tecnico ha ammesso di non volere (almeno per il momento) riprendere l’esperimento per continuare a sviluppare il 4-3-3: ciò non rappresenta comunque un problema per il numero 80, che dopo il cambio di modulo ha ripreso fin da subito a fare ciò che gli riesce meglio, ovvero chiudere gli spazi agli avversari e aprirli ai compagni.