Si chiude con successo l’8^ edizione del Palermo Comic Convention la rassegna fieristica dedicata al fumetto, ai videogame e alla cultura Pop che ieri ha chiuso i battenti ai Cantieri Culturali della Zisa con tantissimi visitatori in quattro giorni. Sono stati quattro giorni di entusiasmo e divertimento che hanno coinvolto oltre 48mila persone provenienti da ogni parte della Sicilia e non solo Grandi e piccini, ma soprattutto appassionati di quello che è il mondo dei Manga, Cultura Pop, Fumetti, Film e serie Tv. Un lungo weekend all’insegna della festa e della spensieratezza con la presenza di tantissime famiglie con i propri bambini vestiti per l’occasione dai personaggi più noti dei cartoni animati ma non solo.
Tantissimi gli ospiti che hanno preso parte all’evento, alcuni dei quali di caratura internazionale. Tra i più acclamati c’è stato Stanislav Yanevski, interprete del cercatore Viktor Krum nel quarto film della pluripremiata saga di Harry Potter, il quale è stato accolto nella giornata di domenica sul red carpet da una folla di fan del Wizarding World pronti ad incontrarlo e porre le proprie domande durante un panel durato una quarantina di minuti nel quale l’attore ha raccontato tanti aneddoti riguardanti la saga.
«Sono molto legato alla saga di Harry Potter avendo interpretato il personaggio di Victor Krum, ruolo che ho amato molto – afferma Stanislav Janevski – . È considerato il Cristiano Ronaldo del Quiddich e mi sono appassionato moltissimo nell’interpretarlo. Dal punto di vista caratteriale, però, siamo molto diversi. Io sono più estroverso rispetto al personaggio di Victor». Janevski, poi, non ha dubbi: se fosse stato uno studente di Hogwarts, sarebbe stato sicuramente un Serpeverde: «ho fatto il test due volte quindi possiamo dirlo ufficialmente. Probabilmente, io avrei scelto Grifondoro, ma sono sicuramente Serpeverde, e sono anche molto amico di Tom Felton, l’attore che ha interpretato Draco Malfoy. Saremmo stati un’ottima coppia di Serpeverde». Ma Stanislav Janevski non è solo Harry Potter: l’attore bulgaro ha partecipato anche ad un importante film horror come “Hostel: Part II”, scritto e diretto da Eli Roth. «Desideravo fare un film horror da molto tempo e sono stato fortunato ad essere notato dal regista dopo la mia partecipazione a Harry Potter – aggiunge – . È stata un’esperienza bellissima, un film in pieno stile Quentin Tarantino, un’esperienza super che ricordo con molto piacere. Abbiamo anche girato per due settimane in Islanda, quindi in un’atmosfera fantastica. Come attore, amo le sfide, e questo progetto è stata una bellissima sfida da intraprendere».
Altro attore molto apprezzato è stato Sylvester McCoy, interprete della settima incarnazione del Dottore nella serie di fantascienza Doctor Who e dello stregone Radagast nella trilogia de Lo Hobbit, adattamento cinematografico dei libri di J.R.R. Tolkien. Da non dimenticare la mitica Yumiko Igarashi, una delle Mangaka più famose del genere shojo e mamma di “Candy Candy”, “Georgie” e “Anna dai capelli rossi”.
«Doctor Who, la più longeva nella storia della televisione, è stata una vera rivoluzione – dichiara l’attore Sylvester McCoy -. Nel 1963, quando è stata lanciata, il primo ministro inglese dell’epoca avviò una campagna educativa per coinvolgere i giovani interessati alla scienza. Inizialmente, doveva durare solo sei settimane, ma ora è arrivata a 60 anni. Ha avuto un impatto notevole anche dal punto di vista educativo, e ha continuato a ispirare generazioni». Sylvester McCoy ha anche interpretato lo stregone Radagast nella trilogia cinematografica de Lo Hobbit, ispirata all’opera omonima scritta da Tolkien. «Un’esperienza fantastica. Avevo fatto un provino per il ruolo di Bilbo Baggins nella trilogia originale ma Peter Jackson scelse Ian Holm. Nonostante ciò, rimase impressionato e mi chiamò per interpretare Radagast, che nei libri aveva una parte piuttosto limitata. Mi spiegò che nei film avrebbe avuto una parte più estesa di quanto non fosse descritto nei libri; quindi, ho riletto l’intera saga di Tolkien. È stata una grande emozione». In quasi 60 anni di carriera un unico rimpianto: «Non essere riuscito ad interpretare il ruolo de Il Gobbo di Notre Dame: anche se è il protagonista, ha poche battute ed è un ruolo da caratterista. Tuttavia, ora ritengo di essere troppo anziano per interpretarlo».
Ad aggiungersi anche eccellenze nostrane come per esempio il noto cantautore re delle sigle dei cartoni animati più amati Giorgio Vanni e doppiatori del calibro di Lorenzo Graziano che ha prestato la voce tra gli altri a Naruto del famoso anime e Sheldoon Cooper della serie The Big Bang Theory. Insomma, un appuntamento che anche quest’anno non ha disatteso le aspettative degli appassionati.
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