Palermo come Venezia: “Zamparini e la dura legge del contrappasso”

“Quando un gruppo di tifosi rosanero ci ha contattato per chiedere supporto alla loro campagna per la revoca della cittadinanza onoraria a Zamparini non abbiamo potuto fare a meno di sorridere, per almeno due motivi:

Il primo, il più ovvio, è che quindici anni dopo il ciclo del “furlan” in Sicilia finisce nell’identica maniera con cui si concluse quello in Laguna, con una tifoseria che si ribella all’arroganza ed alle bugie di un uomo solo al comando, interessato solo al suo business;

Il secondo che… “meglio tardi che mai”, i tifosi rosanero aprono gli occhi e capiscono che il modello di gestione calcistica proposto dal nostro ex “padre-padrone” ha, alla lunga, un costo esorbitante in termini di credibilità per i tifosi (che si sentono ormai presi in giro dalle tante promesse non mantenute da mister MZ) e sostenibilità economica per lo stesso club (difficoltà ammesse dallo stesso Zamparini cui si aggiunge proprio in questi giorni il blocco del fido da parte di Unicredit)  di viale del Fante.

Dopo di me il diluvio, sembra essere questo il leit-motiv che lega le due (sarebbero tre se volessimo rimembrare come finì la prima esperienza al Pordenone) farse sportive messe in piedi dall’uomo di Aiello del Friuli. Ma se nella prima Zamparini trovò in Franco Dal Cin colui che seppe addossarsi la croce di un fallimento annunciato, procastinato quel tanto che basta ad allontanare da sè ogni responsabilità, stavolta la ricerca di una qualche via di fuga sembra senza esito e l’agonia rosanero, iniziata cinque anni fa, potrebbe travolgerlo.

La solidarietà, che non arrivò in Laguna dalla Sicilia (erano altri tempi, le sensibilità delle tifoserie erano diverse, e diverse erano le condizioni, coi supporters palermitani coinvolti direttamente dal nuovo corso zampariniano, così come nessuna voce lagunare si levò a solidarizzare coi poveri ramarri del Pordenone…), non mancherà ai tifosi rosanero.

Oltre la rivalità, è davvero ormai insopportabile vedere storie e passioni calcistiche violentate da presidenti-affaristi che, da buoni capitalisti nostrani, finchè le cose vanno bene privatizzano gli utili, scaricando poi le perdite sulla collettività.

E chissà che per Palermo questa sofferenza non segni la nascità di un forte movimento che ponga la questione della partecipazione attiva della tifoseria alla governance del proprio club, quantomeno per vigilare e, perchè no, per gestire con criteri sostenibili la società.

Sarebbe questo il terzo, e più importante, motivo che può farci sorridere: come dalla crisi post-Zamparini a Venezia e Mestre si iniziò a parlare di public company e di Venezia United, i tifosi rosanero potrebbero iniziare quello stesso cammino, perchè mai più un altro MZ (noi invece tra Gallo, Poletti, Korablin non ci siamo fatti mancare nulla…se la tifoseria avesse maggiormente creduto a questo progetto di partecipazione, qualcosa ci saremmo risparmiati…) possa impudentemente spadroneggiare in viale del Fante”. Questo ciò che si legge su “Veneziaunited.com”, testata giornalistica del capoluogo Veneto.