Palermo, come puoi rimanere in piedi senza “pilastri”?

E’ chiaro, se vuoi tenere in piedi e ben saldo un edificio in costruzione, è necessario piantare dei pilastri che facciano da “scheletro” all’intero lavoro; senza questi, l’edificio rischia di crollare dopo pochissimo tempo. Questo è quello che potrebbe succedere alla società rosanero, dopo aver lasciato andare dei pilastri, appunto, come Sorrentino, Maresca, Gilardino e quasi sicuramente anche Vazquez. Proprio loro, gli uomini di qualità e di esperienza che hanno portato alla salvezza la società di viale del Fante. Il loro duro lavoro è stato ripagato con indifferenza ed un certo menefreghismo, per poi terminare con un definitivo abbandono al loro futuro. Superfluo dire che proprio dai più “anziani” poteva e doveva partire la ricostruzione della squadra. Intorno a loro doveva essere costruito un “edificio rosanero” per la prossima stagione. E invece?

Invece, ad oggi, nessun acquisto, nessun contatto concreto né nient’altro per sostituire al meglio le stelle uscenti. Loro credevano in un progetto serio e duraturo, evidentemente la società non credeva in loro. Ma allora, da cosa può ripartire il Palermo per giocare al meglio il prossimo campionato di serie A?

Sicuramente serve quell’esperienza che Sorrentino&Co. davano alla squadra giorno dopo giorno, difficoltà dopo difficoltà. Allo stesso tempo, però, serve anche qualità, talento e freschezza, da ricercare in giovani promesse che sono sotto gli occhi di tutti, anche del presidente Zamparini: dai ragazzi della primavera, ai giovani che ancora adesso sono in casa Palermo. La Gumina, Pezzella, Hiljemark, Quaison: questi alcuni dei nomi su cui poter lavorare e costruire un progetto ben definito per il futuro, senza però dimenticare quel pizzico di esperienza che può arrivare dai più “anziani”. Anziani, purtroppo, abbandonati al loro destino.

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Dario Aiello