L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla peculiarità del Palermo di andare a segno con più interpreti, dato che condivide con due delle sue “sorelle” del City Group.
Una vera e propria cooperativa del gol. Con le reti di Ceccaroni e Aurelio, infatti, il Palermo è andato a segno con ben 10 marcatori diversi, quasi un record: Lucioni, Segre, Soleri, Insigne, Stulac, Di Francesco, Mancuso, Brunori e, appunto i due giustizieri del Sudtirol. Un exploit che non può che rendere fiero Corini, consapevole di poter far male agli avversari non tante armi, tutte diverse una dall’altra.
I numeri collezionati dal Palermo sono davvero significativie percapirnel’entità basta fare un confronto con la passata stagione in cui la squadra di Corini raggiunse la doppia cifra nel numero dei marcatori solamente nel mese di marzo, con la rete di Vido al Modena su calcio di rigore. Numeri impressionanti, quindi, per una squadra capace di segnare in tutti i modi e con tutti gli effettivi a disposizione.
Il rapporto tra i marcatori a segno e le partite giocate è di 1,4 gol a partita, un valore altissimo e secondo solamente a quello di Lipsia e Bayer Leverkusen, che di marcatori diversi ne hanno 9 ma con una partita in meno (6) per una media di 1,5 gol a partita. Se si analizzassero questi dati senza tener conto delle partite giocate, invece, il Palermo manterrebbe comunque una posizione nobile di classifica, piazzandosi al terzo posto.
Al comando generale di questa speciale classifica, una squadra molto «familiare» ai rosa, il Girona: con 11 marcatori diversi in 8 partite, infatti, gli spagnoli sono la testimonianza e dimostrazione che tutto il mondo City sta attraversando un periodo prolifico sotto porta. Anche un’altra «figlia» europea del gruppo, il Troyes, è la migliore squadra della Serie B francese con i suoi 9 gol diversi in 9 partite. Insomma, fare gol con diversi interpreti è un affare… di famiglia.