Zamparini punta al paracadute? Al Palermo non conviene, ecco perché…

“Autolesionismo senza fine o un disegno architettato con l’obiettivo di retrocedere? Nell’ultimo anno e mezzo questo è stato uno dei temi sempre presenti nella hit parade delle vicende in casa Palermo e, visto l’andamento attuale della squadra, è destinato a rimanerci ancora per mesi. Un’idea che per molti tifosi è sempre più concreta dopo aver messo in discussione Corini, autore di 4 punti in 5 partite, per richiamare De Zerbi, reduce da un filotto di 8 sconfitte, Coppa Italia compresa. Partiamo dal paracadute: se a fine campionato questa fosse la classifica definitiva al Palermo spetterebbero 25 milioni perché Crotone e Pescara non sono state presenti in A in altre stagioni negli ultimi tre anni e, quindi, a loro spetterebbe una cifra minore rispetto al Palermo. Se in B, oltre al Palermo, andasse ad esempio l’Empoli, allora la quota del paracadute diminuirebbe pure per i rosa. Anche con la cifra maggiore, però, il Palermo, già solamente di diritti televisivi (circa 35 milioni a stagione in A), non riuscirebbe a coprire col paracadute i ricavi che ha in Serie A. Non solo diritti tv, però. Il danno economico di una retrocessione è molteplice, infatti. Prima di tutto il valore della rosa e della società si andrebbe quantomeno a dimezzare e si assisterebbe poi alla fuga di molti sponsor. E poi c’è il capitolo mercato. La sensazione, infatti, è che al Palermo non basterebbe mantenere la squadra attuale per avere la certezza di una pronta risalita in A. Anche per un mercato in B servono soldi se si punta in alto. A tutto questo si aggiunge il pignoramento dell’Agenzia delle Entrate nei confronti della società e perdere altri soldi da una retrocessione non aiuterebbe di certo il club a risolvere nemmeno questa vicenda. Senza dimenticare l’altro nodo relativo al caso Dybala-Mascardi che ha portato al blocco del fido da parte di Unicredit”. Questo ciò che si legge su “Gds.it”.