Giornale di Sicilia: “Palermo, clima teso attorno alla convenzione del “Barbera”: segnalazione alla Procura”

«La società ha bisogno degli 80 anni di convenzione dello stadio Renzo Barbera non per un capriccio, ma perché deve avere un tempo congruo per poter ammortizzare e rientrare dagli investimenti». Sono queste, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, le considerazioni che trapelano dai vertici del Palermo Football Club, seppur in forma ufficiosa. Nessuna dichiarazione pubblica per ora, ma una posizione chiara che fa da sfondo alla trattativa in corso con l’amministrazione comunale, che appare ancora piena di nodi da sciogliere.

La bozza dell’accordo, passata al vaglio della Ragioneria generale, prevede 12 emendamenti correttivi che dovranno essere discussi in Consiglio comunale. Alcuni dei punti più critici, come evidenziato da Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia, riguardano le tasse, la durata dell’accordo, lo sfruttamento economico del bene pubblico e la classificazione delle spese straordinarie, che resterebbero a carico del Comune in qualità di proprietario. Dal Palermo si continua a far sapere che «c’è tranquillità e siamo in attesa», e che nessun segnale ufficiale ha fatto pensare a una reale battuta d’arresto.

Nonostante l’apparente fiducia espressa dalla società rosanero, il clima che circonda la discussione sulla convenzione dello stadio Renzo Barbera si è fatto teso. Come riporta ancora il Giornale di Sicilia, a testimoniare l’atmosfera incandescente è un episodio che ha coinvolto il ragioniere generale Paolo Basile, destinatario di una e-mail dai toni perentori, inviata da un certo “Francesco Schiavo”, mittente che si sospetta possa essere fittizio. Il contenuto del messaggio – un invito a forzare i tempi per approvare un “emendamento tecnico” – ha insospettito Basile, che ha prontamente informato sindaco, assessori e vertici burocratici del Comune.

Non solo: è stata inoltrata anche una segnalazione alla Procura della Repubblica e, secondo fonti interne, Basile sarebbe stato ascoltato dalla Digos. Il contesto è carico di tensioni. I tifosi chiedono investimenti, la politica locale spinge per un rilancio, e lo stesso presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo – che a marzo aveva chiesto di rallentare i tempi per l’approvazione – è stato duramente contestato, anche dalla sua stessa maggioranza, per non aver dato impulso immediato all’iter.

Il rischio di una paralisi è concreto. E un eventuale tentativo di forzatura potrebbe portare anche i gruppi di centrodestra a sfilarsi dal processo, avendo già formalizzato un parere contrario. Un clima polarizzato che, al momento, non offre soluzioni immediate.