Si sà, il City Football Group ha una sua ideologia e filosofia ben strutturata. Crescita del brand, obiettivi a lungo termine e continuità nei rapporti di lavoro, anche se i risultati non vanno per il meglio. Nell’ultimo periodo, a Palermo, è successo un po’ di tutto: squadra che, probabilmente non segue più il suo tecnico, risultati e prestazioni scadenti, tifoseria che contesta l’allenatore e la squadra. La società, però, continua a palesare la voglia di continuare il rapporto lavorativo con Eugenio Corini motivando la scelta grazie alla posizione in classifica mantenuta fino ad oggi, decisione assolutamente comprensibile. Una domanda però sorge spontanea: sarà la scelta giusta, per costruire un futuro di crescita e duraturo nel tempo, puntare solo sui risultati e sulla posizione in classifica?
Sicuramente l’importanza dei risultati in questo sport è assolutamente fondamentale e sarebbe da ipocriti non pensarlo, ma quanto è coerente con la filosofia City Group? Fin dal primo momento, la società, ha cercato di trasmettere e di comunicare l’identità ed il proprio modus operandi non solo a parole ma anche con i fatti. Ma quanto sarebbe più coerente sposare un’idea ed un progetto, considerando non solo il risultato ottenuto ma concentrandosi anche e soprattutto sul come sia arrivato. Molto spesso questo Palermo ha mostrato l’assoluta capacità di recuperare, e vincere, partite complicate sfruttando spesso i singoli episodi favorevoli. Ma non si può costruire un disteso e duraturo futuro così.
D’altronde la concretezza non è da tutti, ma nel calcio moderno non lo sono neanche le idee di un tecnico. Quelle di Eugenio Corini sono difficili da decifrare, non si comprende bene se voglia dai suoi uomini un gioco offensivo o un gioco volto al contropiede veloce. Di certo i risultati non sono però mancati del tutto e anzi la posizione in classifica porta vento al suo mulino. Il campionato di Serie B è da sempre noto per la sua imprevedibilità e fare pronostici a bocce ferme è davvero complicato. Spesso è l’identità ed un’idea condivisa dai giocatori a portarti lontano, a differenza della giocata del singolo e ciò provoca il verificarsi, ogni singola stagione, delle così dette squadre “sorpresa”. Alla luce dunque dei punti in classifica la decisione del City Group di proseguire con il tecnico di Bagnolo Mella, come detto, è assolutamente comprensibile, ma siamo sicuri che sia perfettamente in linea con la filosofia di una società che punta ad una crescita costante nel tempo? È più funzionale un punto o tre guadagnati per episodi o il sapere che gli undici scesi in campo sposano ed accompagnano un’ideologia di gioco che favorisce una crescita costante gara dopo gara?
Una valutazione, dunque, non può essere fatta solo ed esclusivamente se in linea con le aspettative societarie al livello di punti e classifica, probabilmente sarebbe più comprensibile allargare l’analisi valutando anche la proposta di gioco mostrata e su un’innovazione che alla lunga possa giovare anche in risultati.