Potrebbe cambiare la data della finale di ritorno tra Palermo e Padova. Come spiega l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, il 12 giugno, giornata in cui si dovrebbe tenere la sfida decisiva che decreterà chi verrà promosso in B tra rosanero e biancoscudati, coincide con quella delle elezioni amministrative in città, ragion per cui potrebbe giocarsi sabato 11.
La penultima tappa per completare la scalata verso la Serie B sarà allo stadio «Euganeo», sede della finale d’andata dei playoff. Dopo la vittoria del Padova in semifinale sul Catanzaro, al Palermo toccherà giocare il primo match sul campo di casa della squadra allenata da Oddo. Primo appuntamento, domenica, per il primo round di finale. Gli orari saranno resi noti in questi giorni dalla Lega Pro mentre, salvo novità in extremis, dovrebbe essere prevista la diretta in chiaro sulla Rai (nei canali RaiSport o RaiPlay) per entrambe le sfide che assegneranno l’ultimo posto utile sul treno che porta in Serie B.
La gara di ritorno, al «Barbera», si terrà invece il 12 giugno… o meglio, si dovrebbe tenere in questa data. Condizionale d’obbligo, perché il 12 giugno sono in programma le elezioni amministrative e già da giorni si è sollevato il dibattito sulla questione relativa all’ordine pubblico. Un interrogativo da risolvere in fretta, per poter organizzare il prima possibile un eventuale spostamento del match decisivo per la stagione di entrambe le finaliste. Qualunque sia il risultato, è inevitabile che l’ultimo verdetto del campionato di Serie C venga dato dal «Barbera», col rischio di una contesa prolungata. In caso di parità nel doppio confronto, infatti, non viene presa in considerazione la classifica del girone, né tantomeno si fa affidamento sull’ormai inutilizzata regola del gol in trasferta, ma si procede con i tempi supplementari e – se necessario – con i calci di rigore.
Il match di ritorno a Palermo, dunque, potrebbe durare più dei canonici 90 minuti, a differenza della sfida d’andata. Con tutto quel che ne consegue, per l’appunto, in termini di ordine pubblico. Anche in questo caso, sono attese a breve comunicazioni su possibili scelte per la data della partita da disputare al «Barbera», ma a qualche tifoso della vecchia guardia non sarà sfuggita una curiosa coincidenza: l’ultima volta che i rosanero sono stati promossi in Serie B, nel 2001, hanno dovuto anticipare la partita decisiva al sabato, perché la domenica erano in programma le elezioni politiche. In quel caso, Palermo-Ascoli (e l’altrettanto decisiva Avellino-Messina) si giocarono con 24 ore di anticipo rispetto al calendario iniziale, con l’esito che tutti sappiamo: la squadra di Ezio Sella vinse all’a l l o ra «Favorita» con gol di Maggiolini, i peloritani persero la vetta del girone al fotofinish con un rigore sbagliato da Torino al 90’ e la rete irpina allo scadere per mano di Caridi. Tra la B e il Palermo, più di vent’anni dopo, ci sono ancora in mezzo i seggi elettorali.