Palermo: chi subentra non segna più, a Corini serve pure la panchina

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sui calciatori in panchina che non segnano più.

Sei punti nelle prime 7 giornate, un punto nelle ultime 5. È questo il dato, in flessione, della panchina rosanero dato in termini di punti in queste prime 13 giornate di campionato. Il trend negativo della squadra di Corini è sotto gli occhi di tutti e i numeri sottolineano come questo ultimo mese di torneo abbia macchiato uno straordinario ruolino di marcia che Brunori e compagni erano riusciti a inanellare con il passare del tempo e delle partite. Uno dei valori aggiunti del Palermo targato 2023/24, infatti, era quello della rosa allargata, della panchina lunga e di qualità che il mercato estivo aveva contribuito a creare con l’obiettivo di non avere differenze tra titolari e riserve, cosa che il tecnico bresciano aveva richiesto e che il direttore sportivo Rinaudo ha puntualmente accontentato.

E questo obiettivo, durante le prime giornate del torneo cadetto, era stato centrato ampiamente. A prescindere da chi avesse iniziato la partita, Corini era sempre in grado di pescare dalla panchina qualche elemento in grado di cambiare l’inerzia del match e in più occasioni anche di deciderla, in maniera positiva. Sono stati tanti e anche pesanti i gol che il Palermo è riuscito a fare grazie a elementi entrati a partita in corso. La prima volta che una rete da subentrato ha sortito gli effetti sperati è stata il 16 settembre, ad Ascoli: in quell’occasione, fu Mancuso a far esultare i tifosi con il tocco sotto misura a superare Viviano per la rete dello 0-1 a tempo praticamente scaduto. Tre punti vitali che consentirono i rosa di ottenere la terza vittoria consecutiva dopo l’exploit del Barbera contro la Feralpisalò e quella in trasferta contro la Reggiana.