Pareggio che sa di beffa quello rimediato questo pomeriggio dal Palermo di Bruno Tedino. Il 3-3 finale del “Renzo Barbera” non può infatti lasciare soddisfatti, perché i rosanero si sono lasciati riacciuffare dall’Empoli pur avendo siglato due gol in soli 14 minuti. Minuti durante i quali non c’è stata partita, con la squadra di casa che ha surclassato gli ospiti in ogni fase di gioco. Primi venti giri di orologio perfetti per il Palermo. Poi un black out difficile da spiegare, che ha consentito ai toscani di accorciare le distanze.
Nella ripresa stesso copione di metà primo tempo e dopo 9 minuti è arrivato il pareggio degli uomini di Vivarini, grazie alla rete di Caputo. Probabilmente il più temibile tra le fila degli azzurri, ma in realtà contenuto bene dalla difesa di casa. Almeno fino a quel momento. I tre gol subiti, i primi di questa stagione, sono un dato che preoccupa. Preoccupa perché in due occasioni su tre Posavec doveva fare di più. Preoccupa anche perché sono arrivati con la difesa titolare schierata. Episodio del rigore a parte.
Rigore causato da un’ingenuità commessa proprio da chi era ad un passo dall’essere nominato “eroe di giornata”, ovvero Eddy Gnahoré. Lo stesso Gnahoré che era stato uno dei migliori in campo ed aveva condito la propria prestazione con il primo (meritato) gol in rosanero, al quale proprio per questo non si possono additare i due punti persi contro l’Empoli.
Si vince insieme, si perde insieme e si pareggia insieme. La mancata vittoria sui toscani è infatti frutto di tante cose. Dagli errori dei singoli, alla stanchezza degli ormai “famosi” nazionali. Quest’ultima, a dir la verità, si è sentita eccome, soprattutto a centrocampo ed in attacco, dove capitan Nestorovski è stato letteralmente un fantasma. “Per fortuna c’è Coronado” viene da dire. L’ex Trapani è stato infatti ancora una volta il migliore in campo, confermandosi un lusso per la serie B. Basti guardare il suo gol del 2-0: stre-pi-to-so. Una rete che, forse, valeva da sola una vittoria.