Palermo, che fatica sulle corsie: a Corini serve un cambio di passo
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul Palermo e sulle corsie di Corini.
La prima uscita ufficiale, pur sfociata in un’eliminazione, ha messo in luce che la strada tracciata per il Palermo è quella giusta, purché vengano limate quelle imperfezioni che segnano la differenza tra una squadra forte e una incompiuta: al di là delle distrazioni sui gol, peraltro arrivati in un momento in cui a farla da padrone era la stanchezza, i rosa all’Unipol Domus sono mancati soprattutto sulla spinta dalle fasce, penalizzati da un atteggiamento molto aggressivo dei pari ruolo del Cagliari.
Che il gioco di Ranieri si sviluppasse prevalentemente sugli esterni era risaputo; ma a Bari, dove interpreti e schemi sono cambiati parecchio rispetto all’anno scorso, servirà un’immediata inversione di rotta. Se a sinistra Ceccaroni ha pagato l’adattamento a una posizione di campo più larga rispetto alla solita, peraltro con il compito di contenere due clienti scomodi come Nandez e Zappa, il ritorno di Mateju da terzino destro è stato segnato da una sofferenza maggiore del previsto: dopo aver faticato a contrastare la tecnica di Augello e la forza fisica di Azzi nella prima ora di gioco, il ceco è stato letteralmente travolto da Luvumbo, consentendogli anche di piazzare il cross da cui è scaturito il 2-1 di Di Pardo.
Nell’occasione non è esente da colpe nemmeno Ceccaroni, che mancando la diagonale difensiva ha permesso all’ex giocatore della Juventus Next Gen di battere a rete: una doppia distrazione su cui ha certamente inciso la stanchezza di quasi 135 minuti di partita (recuperi compresi), ma comunque decisiva ai fini di un risultato che Soleri aveva riequilibrato appena 120 secondi prima.