Palermo, che boom in attacco. I gol adesso arrivano a grappoli
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’attacco del Palermo.
Che sia stato l’avvicinarsi delle feste natalizie o semplicemente la vena ritrovata, il dato evidente è che il rilancio in classifica del Palermo passa da una fase realizzativa mai così efficiente finora: il brutto anatroccolo di novembre, con appena due gol segnati, si è trasformato in un cigno da tredici reti, che hanno proiettato i rosa al 5° posto insieme alla Cremonese e al secondo miglior attacco del campionato a quota 32, alle spalle solo della macchina da guerra Parma (37).
Durante la crisi i rosa facevano un’enorme fatica a costruire azioni pericolose nell’area avversaria: il reparto offensivo sembrava quasi non riuscire a entrare in ritmo, cosicché gli unici gol di novembre sono stati firmati da un centrocampista (Coulibaly contro il Brescia) e un difensore (Lucioni contro la Ternana). Il primo impegno di dicembre, contro il Catanzaro, ha fatto temere che questo trend venisse Il gol n. 32. La punizione di Stulac che al 97’ ha sorpreso Jungdal e ha regalato tre punti pesantissimi al Palermo contro la Cremonese confermato: a trovare la rete, comunque insufficiente a evitare la sconfitta, è stato un altro elemento della mediana come Stulac (di testa, non proprio la specialità della casa).
Da quel momento in poi la fase realizzativa del Palermo si è trasformata rifilando tre gol a testa a Parma, Pisa, Como e Cremonese, quattro reparti difensivi tra i migliori della Serie B: i ducali prima di affrontare i rosa avevano preso appena quattro reti al Tardini, i toscani lontano dall’Arena Garibaldi erano tra le squadre che subivano meno, i lariani avevano incassato tre gol in casa solo una volta nel 2023 (1-3 con la Cremonese), i grigiorossi nella stagione corrente non avevano mai concesso tre reti e nelle sette partite antecedenti a quella del Barbera ne avevano subita una sola.
I meriti di una simile esplosione in zona gol vanno equamente divisi tra tutti i reparti. In attacco Brunori, Insigne e Di Francesco sono tornati ai livelli di un tempo: il primo ha spaccato il match di Parma con una doppietta d’autore, il secondo ha schiantato quasi da solo il Pisa e il terzo si è lasciato alle spalle un inizio complicato con le reti in sequenza al Como e alla Cremonese. A centrocampo a prendersi la scena sono stati Segre e Stulac: il neo «dottore» con tre marcature di fila ha già pareggiato la quota complessiva del 2022/23(quattro), lo sloveno ha aperto e chiuso dicembre con le sue realizzazioni, l’una ininfluente (Catanzaro) e l’altra decisiva (Cremonese). Anche la difesa ha dato il proprio contributo in termini realizzativi e per i meccanismi di squadra è fondamentale che a partecipare siano stati due giocatori, come Nedelcearu e Graves, che nei mesi precedenti si erano limitati a un ruolo da comparsa.