L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma su Simon Graves.
Sabato scorso, nonostante il pareggio della squadra, c’è chi nella gara con il Frosinone ha vinto a titolo personale. In occasione del film ambientato al “Barbera”, impreziosito dall’eurogol di Verre che si è aggiudicato l’Oscar nella categoria “effetti speciali”, nella lista delle nomination come miglior attore protagonista figura Simon Graves. DANESE DA OSCAR. Il difensore danese classe 1999 merita la “statuetta” per avere cambiato subito status: arrivato alla fine di gennaio come giocatore ancora tutto da scoprire, in pochissimo tempo è diventato un titolare aggiunto dimostrando di essere un profilo valido, affidabile e funzionale alle esigenze dei rosanero. E non è un caso se nei giorni scorsi Corini ha fatto pubblicamente i complimenti alla dirigenza per avere scoperto e portato a Palermo questo giovane difensore cresciuto calcisticamente nel Randers.
CONFERME. Dopo i segnali incoraggianti arrivati dallo spezzone disputato nel finale del match casalingo contro la Reggina in qualità di subentrato c’era curiosità in merito ai suoi nuovi feedback in relazione al match contro la capolista in concomitanza con la prima da titolare con la maglia rosanero e al “Barbera”. E Simon ha risposto “presente” distinguendosi per semplicità, concretezza e praticità. Promosso a pieni voti. Non ha sbagliato praticamente nulla ed è pronto per una maglia dal primo minuto anche per la gara in programma sabato sul campo del Sudtirol. Contro il Frosinone ha agito inizialmente nel 4-3-3 come terzino destro prima di interpretare il ruolo di centrale nel momento in cui l’esterno Buttaro è entrato al 60’ al posto di Nedelcearu.