L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui calciatori del Palermo che attendono ancora una chance.
«Adesso finalmente ho ventidue titolari»: Corini lo ha sottolineato prima della gara con la Feralpisalò e lo ha ribadito dopo il netto 3-0 di sabato, per evidenziare come tutti i giocatori siano al centro del progetto e delle sue rotazioni tra una partita e l’altra. Da tali rotazioni rischiano però di rimanere esclusi alcuni ruoli cardine: la porta, dove Pigliacelli è stato confermato titolare dallo stesso tecnico già io ritiro. Il centro della difesa, in cui è stato preso Lucioni per garantire un’ulteriore crescita sul piano delle motivazioni e degli schemi. Il terminale offensivo, dove Brunori sarà chiamato a fare ancora meglio dei 17 gol della scorsa stagione e trascinare i compagni con la sua tecnica e la capacita di spaccare le partite.
I giocatori in organico che non hanno ancora avuto modo di scendere in campo con continuità, perlomeno nelle gare ufficiali, occupano proprio gli stessi ruoli degli irrinunciabili di Corini. Per Desplanches, dodicesimo di Pigliacelli, questo è il primo
campionato in una realtà con obiettivi importanti, dopo essersi diviso tra Vicenza e Trento in Serie C nel precedente: lavorare con il numero 22, veterano della cadetteria e figura di spessore tecnico e carismatico, può aiutarlo a crescere con calma in attesa di ritagliarsi uno spazio con maggior continuità in futuro. Il presente lo vede al centro della nuova Under 21 (guidata dal suo «mentore» Nunziata), dopo aver incantato ai Mondiali Under 20.
Per Nedelcearu questa doveva essere la stagione della consacrazione, dopo aver alternato in quella appena conclusa grandi letture difensive a errori macroscopici in marcatura è posizionamento; tuttavia, l’arrivo di Lucioni nella stessa zona di campo rischia di ridurre notevolmente lo spazio a disposizione del rumeno, che infatti nelle prime tre giornate non è mai sceso in campo. Al debutto a Bari, con Ceccaroni terzino e Aurelio infortunato, gli sono stati preferiti Marconi nella prima ora di gioco e Mateju nel finale: il numero 18, divenuto subito punto fermo al primo anno in rosanero, spera di tornare a ritagliarsi presto il suo spazio.