Palermo, Catania non…insegna. Contro il Bari niente promozioni

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sui biglietti in vendita e le polemiche sui prezzi di Palermo-Bari.

Niente promozioni, niente sconti. Dopo la disfatta del derby, il Palermo non propone nulla per cercare di attirare i tifosi allo stadio nel big match col Bari. Biglietti a prezzo pieno, con la sola eccezione per chi sabato donerà sangue allo stadio presso la postazione Fratres. In quel caso, è previsto un tagliando omaggio in tribuna. Tutti gli altri, pagano come per le altre gare di campionato. Il doppio «flop» delle iniziative lanciate contro Avellino e Monopoli, evidentemente, ha inciso anche per questa sfida. Vero che contro gli irpini si è registrato il record stagionale di pubblico, ma si tratta pur sempre di 7.689 spettatori, meno della metà della media di pubblico avuta in D.

Se si escludono le due partite disputate con la Sicilia in zona gialla e le porte conseguentemente aperte ai soli 2.500 abbonati, solo in tre partite si è visto meno pubblico: quella col Latina (6.407 spettatori) quando il «Barbera» era ancora aperto al 50% della capienza, quella col Foggia (4.762 spettatori) con l’ordinanza per la zona bianca ufficializzata giusto 48 ore prima e quella con la Virtus Francavilla (5.192 spettatori), di mercoledì e subito dopo la scoppola di Torre del Greco con la Turris. Anche stavolta, però, il Palermo si presenterà al «Barbera» di ritorno da una sconfitta cocente nel derby col Catania. I tifosi hanno iniziato a far sentire il loro malcontento e gli ultras della Curva Nord Inferiore hanno esposto uno striscione piuttosto eloquente all’esterno dello stadio: «12/12/21 Senza palle».

Un disappunto che serpeggia anche tra diversi sostenitori sui social network, con commenti per nulla caritatevoli nei confronti di squadra e società, lasciati proprio sulla pagina ufficiale del Palermo. In questo scenario, i biglietti per la sfida col Bari sono in vendita a prezzo pieno (a partire da 10 euro per le curve). E dire che il club viene dalla «lezione» di Catania, dove nonostante le difficoltà economiche, si è scelto di ridurre i prezzi dei tagliandi per una partita che avrebbe comunque attirato allo stadio il pubblico delle grandi occasioni.

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