Palermo, Canotto è un castigo. Tutino ex avvelenato
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sconfitta del Palermo contro il Cosenza.
«Ancora tu, ma non dovevamo vederci più?», cantava Battisti in uno dei suoi storici successi; da adesso è plausibile che anche il Palermo inizi a cantarlo a Canotto, che in pochi mesi ha dato al pubblico del Barbera due tra i più grandi dispiaceri della storia recente dei rosa. Il primo era arrivato lo scorso 22 maggio: mentre il Palermo si faceva fermare sul pareggio dal Brescia, l’ala regalava alla Reggina l’1-0 contro l’Ascoli che le consegnava i play-off ai danni proprio dei rosa; gli amaranto grazie a quel gol hanno chiuso al settimo posto in classifica (prima del fallimento in estate), il Palermo al nono.
Ieri il confronto tra i rosa e Canotto, nel frattempo passato al Cosenza e che ha giocato anche a Trapani, è stato diretto, ma la beffa non è stata meno atroce: capolavoro a giro sul secondo palo al 91′ e storica vittoria dei «lupi» al Barbera, dopo un secondo tempo in cui più volte avevano sfiorato il vantaggio. AI momento dell’esultanza ci sono stati alcuni momenti di tensione con la curva nord: Canotto e i compagni sono andati a festeggiare proprio lì sotto e dagli spalti sono iniziati a cadere fogli di carta.