L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla concessione dello stadio Renzo Barbera e il canone annuo che non è più ridotto.
Il concessionario dello stadio Renzo Barbera deve tornare a pagare il canone intero e non più quello ridotto. Otto giorni fa, il 20, era stato presentato un ordine del giorno (gruppi Oso, Pd, 5 Stelle) in Consiglio con cui si impegnava l’amministrazione proprio su questo punto, a ripristinare da quest’anno la rata originaria di 341 mila curo. Ordine del giorno intercettato dal ragioniere generale che ha diramato una nota ufficiale a tutti i dirigenti coinvolti in questa operazione con l’indicazione perentoria direcuperare quei soldi. Era accaduto che, durante la pandemia, proprio per effetto delia mancanza di partite e dunque di pubblico, il Comune avesse concesso alla «Palermo Fc» una riduzione del canone, a 172.335 euro. Ma finita la segregazione sanitaria, stop anche agli aiuti, e si ritorna al valore quantificato il 10 marzo del 2020 dalla Commissione di valutazione tecnica.
Non risulta che la società abbia mai versato un solo euro della concessione, adducendo interventi di manutenzione straordinaria effettuati al posto del Comune-proprietario. Questione, comunque, che ha un sottofondo di verità visto che Palazzo delle Aquile da anni senza risorse non ha mai messo un soldo per rimetterlo in sesto. E c’è stata una grande polemica nell’aprile scorso per il fatto che il «Renzo Barbera» è rimasto fuori dall’elenco degli impianti per i campionati Europei del 2032. Carenze, difficoltà logistiche, infrastrutture deficitarie. Una valutazione che sicuramente risente della scarsa caratura dell’impianto di viale del Fante. Poi, una volta scoppiata la polemica, si sono avute rassicura- zioni da più parti di un possibile ripescaggio. Ma sono tutte cose di là de venire. Al momento, se l’Italia verrà selezionata come sede (è in lizza con la Turchia e si deciderà il 10 ottobre) gli Europei si svolgeranno fra nove anni. Cioè, un arco temporale che darebbe tranquillamente la possibilità di rimaneggiare lo stadio o, addirittura, costruirne uno nuovo. Chissa. Fatto sta che, al momento, al capoluogo siciliano è stata preferita Cagliari che ha, comunque, il progetto più avanzato per un nuovo stadio.