Palermo-Cagliari, Corini-Liverani: va in scena la sfida nostalgia, ecco i registi più forti dell’era Zamparini
L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma su Corini e Liverani, i due registi più importanti passati da Palermo che domenica si affronteranno in panchina nel match che i rosanero giocheranno contro il Cagliari.
Così uguali, così diversi, entrambi in cerca di una vittoria per svoltare. Eugenio Corini (classe 1970) e Fabio Liverani (classe 1976) saranno avversari domenica al «Barbera». Sottofondo musicale sulle note di «nostalgia canaglia» per una sfida che riporterà i fans rosanero ai fasti dei primi anni del ciclo Zamparini. Corini e Liverani sono stati i suoi registi; come tanti altri campioni portati a Palermo a suon di milioni, glorificati e poi ripudiati.
Ma la loro classe, le loro giocate, hanno regalato emozioni che il tempo fatica a cancellare e possiamo dire che Corini e Liverani sono stati i più forti interpreti di un ruolo – appunto il regista, l’uomo che gioca davanti alla difesa, che detta i tempi alla squadra – dell’intera storia del Palermo. Più grintoso e trascinatore Corini, che a Palermo ha giocato quattro stagioni (tre in A e una in B dal 2003 al 2007) guidando i rosa al ritorno in A; più fantasioso e imprevedibile Liverani, che a Palermo ha giocato tre campionati di A (dal 2008 al 2011) conquistando la finale di Coppa Italia persa a Roma contro l’Inter.
Corini e Liverani da calciatori hanno fatto sognare il popolo rosanero, circondati da stelle di prima grandezza. Il ciclo Corini, che arrivò dal Chievo a 33 anni in cambio di Santana e Morrone, è stato segnato dalla presenza di Barzagli, Zauli, Zaccardo, Toni e Grosso. Baldini, Guidolin, Del Neri, Papadopulo e Pergolizzi i suoi tecnici in rosa. Liverani era già stato a Palermo nelle giovanili negli anni Novanta. Ma non fu «creduto». Per via di qualche chilo in più. A centrocampo nella Primavera componeva una bella coppia con Tonino Cardinale. Lanfranco Barbanti, tecnico delle giovanili rosa, lo adottò e Io porto a Cagliari, dove Liverani fece il salto di qualità. Nel 2008, a 32 anni, ha «ereditato» la regia del Palermo, con compagni di squadra come Cavani, Miccoli, poi Ilicic e Pastore.