L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle condizioni su cui versa il Renzo Barbera dopo il doppio concerto di Vasco Rossi lo fa riportando le parole di Forello e Argiroffi.
L’intenzione dei due del gruppo Oso è di effettuare un secondo sopralluogo la prossima settimana, ma la prima visita all’impianto è giudicata molto negativamente. «Vorremmo capire di chi è la competenza del ripristino del Barbera, se degli organizzatori o della società sportiva – sottolinea Argiroffi – di sicuro i 164 mila euro entrati nelle casse del Palermo da soli non possono bastare a intervenire né sulla pulizia, né sul prato, né sulle perdite idrauliche». La società, in tal senso, evidenzia come la cifra prevista per gli interventi sarà molto più alta di quella pattuita con «Live Nation, ma le modifiche strutturali all’impianto (la cui necessità era stata segnalata ben prima del concerto) potranno vedere la luce solo attraverso una convenzione ad hoc con il Comune; per quanto riguardale aree interne. Il Palermo sottolinea come «Live Nation» si sia impegnata a intervenire già nei prossimi giorni per eliminare rifiuti e perdite idrauliche e che non poteva mettersi all’opera prima per non sovrapporsi al cantiere istituito per lo smontaggio.
Un altro aspetto ritenuto critico riguarda l’assenza di un documento ufficiale che attesti l’utilizzo di cale cifra su opere di manutenzione straordinaria: «Il Palermo sì è impegnato solo a parole a impiegare quei soldi per la ristrutturazione dello stadio, senza sottoscrivere nulla né specificare su quali aree e con quali attività intervenire-afferma Forello-inoltre non si è mai vista una simile convenzione tra gli organizzatori e la società che utilizza lo stadio perle sole partite: nelle altre città quei soldi vanno a) proprietario dell’impianto, che in questo caso è il Comune». Per il consigliere Oso le responsabilità delle condizioni disastrate del Barbera sono in primis politiche: «Ho trovato uno stadio che, di- versi giorni dopo il concerto, sembra abbandonato: questo succede perché il proprietario dell’impianto non si vuole occupare di ciò che succede qui dentro. Se fossi stato io l’assessore di riferimento sarei venuto la mattina dopo il concerto a vedere il quadro generale».
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