L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul futuro di Baldini e riporta le sue parole rilasciate ieri.
Se Palermo fosse stata chiamata alle urne per decidere il futuro di Baldini, altro che quorum e ballottaggi. Per di più con un rinnovo automatico già previsto in caso di promozione, una clausola che lega il tecnico al club di viale del Fante almeno per un altro anno. Ma il legame contrattuale, come dice il diretto interessato, «non è un problema». Quello c’è ed è nero su bianco, anche se la storia insegna – specialmente a Palermo… – che gli accordi con gli allenatori sono tutt’altro che garanzia di permanenza. Il dubbio, alla fine, è proprio Baldini ad alimentarlo: «Ho fatto questo percorso con un gruppo di persone straordinaria, non posso perdere nessuna di queste». Un paletto già di per sé chiaro, che il tecnico provvede a rendere ancor più lampante: «Qui a Palermo ho trovato dei dirigenti, il presidente, il preparatore atletico, il preparatore dei portieri e il match analyst. In questo percorso, queste persone hanno dato tanto. C’è stato un grande connubio e per me sono stati tutti fondamentali, non posso pensare di essere stato determinante. Io ho dato il contributo insieme a queste persone».
Più che una condizione sulla permanenza, è una condizione sulla fiducia. Baldini sa di aver potuto compiere questa impresa solo perché al suo fianco ha potuto contare su tutta questa gente, elencata una per una come a sciorinare una formazione da schierare in campo. Tolto un tassello, cambia la struttura. E questo, il tecnico, non sembra disposto a prenderlo in considerazione. Non adesso e non dopo aver vinto i play-off puntando sulla propria idea di «famiglia». Quella che scende in campo, ma anche quella che lavora dietro le quinte, fianco a fianco con lui anche nei momenti più complicati: «In particolare – prosegue Baldini – Castagnini è stato straordinario. Ho toccato con mano che non era il mio ds, ma il mio grande amico del cuore. Dopo una settimana mi ha detto che conosceva il finale, perché l’ha vissuto a Salerno e mi sosteneva anche quando c’erano delle critiche, quando cercavo di estraniarmi. Tante volte ho fatto delle scelte e non è mai intervenuto. Mi diceva che era inutile aiutarmi a sbagliare, una cosa bellissima».
Che Baldini sottolinea il proprio legame con Castagnini non è certo un caso. È il dirigente toscano ad averlo portato in Sicilia, ma è lo stesso ds il primo della lista tra i possibili partenti dopo questa stagione. Un anno fa si trovò in bilico, però venne riconfermato e si trovò pure un maggiore margine di manovra in sede di mercato estivo. Quest’anno, la situazione è diversa. Vero, c’è un risultato importante come la promozione in Serie B, ma c’è anche la prospettiva di un cambio di proprietà con conseguenti ribaltoni a livello dirigenziale. Cambi di poltrona che, oltre a Castagnini, potrebbero riguardare anche Sagramola. A quel punto, senza i due dirigenti che hanno sostenuto e avallato la scelta di Baldini a fine dicembre, che ne sarà della panchina? Un dubbio che, se si trattasse di mere questioni contrattuali, non esisterebbe nemmeno: grazie al doppio successo col Padova, il Palermo avrà a libro paga l’allenatore massese fino al 30 giugno 2023. Non solo: è l’unico tecnico sotto contratto col club di viale del Fante, perché tra un paio di settimane scadranno sia l’accordo con Boscaglia (che dal 1° luglio si accaserà al Foggia), sia quello con Filippi.